È stato rilevato dai laboratori dell’AOU di Cagliari, al Policlinico di Monserrato, il primo caso accertato di vaiolo delle scimmie in Sardegna. Secondo quanto si apprende dall’Azienda mista, si tratta di un paziente ricoverato all’ospedale SS. Trinità di Cagliari.
“Il mio ringraziamento va ai medici e al personale del Santissima Trinità, a cui è da attribuire il merito di aver riconosciuto tempestivamente il problema e aver attivato tutte le precauzioni necessarie. Aver scoperto il caso dimostra come il sistema di allerta e rilevamento sia attivo e funzioni molto bene in Sardegna”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in merito al caso di vaiolo delle scimmie rilevato in Sardegna, su un paziente di circa 40 anni, di nazionalità italiana, già ricoverato per Covid all’ospedale di Is Mirrionis.
“Viste le lesioni cutanee – aggiunge Nueddu – il pneumologo ha richiesto una diagnosi clinica approfondita. È stato quindi attivato il laboratorio dell’AOU di Cagliari per eseguire i test sul materiale prelevato. In meno di dieci ore la conferma. È il primo e unico caso accertato, attualmente è in cura con terapia antivirale mirata ed è in condizioni discrete. Verranno intanto estesi i controlli e valutati i contatti, ma attualmente la situazione non desta preoccupazioni”.
Più lentamente rispetto ad altri Paesi, ma anche in Italia aumentano i casi di vaiolo delle scimmie. A ieri, secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute, sono 426 i contagi confermati, 19 in più rispetto alla precedente rilevazione del 22 luglio. La quasi totalità dei contagi sono avvenuti in maschi (sono soltanto 2 le donne), con un età mediana di 37 anni, anche se i casi hanno riguardato persone dai 20 ai 71 anni. La Lombardia è la Regione più colpita con 197 casi; seguono il Lazio (90), l’Emilia Romagna (49), il Veneto (31). Complessivamente in queste quattro Regioni si concentra l’86% dei casi. Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna, Umbria e Valle d’Aosta sono le Regioni in cui fino a oggi non erano stati notificati contagi.