«Il pronto soccorso dell’ospedale San Francesco sta andando inevitabilmente incontro alla chiusura. Ad oggi, in servizio, sono rimasti appena tre medici che non possono garantire in alcuna maniera la copertura dei turni». Lo denuncia la deputata nuorese, Mara Lapia, che, dopo aver evidenziato a più riprese le condizioni in cui da tempo versa il servizio ospedaliero, parla di chiusura annunciata e chiama in causa i vertici regionali.
«A partire dai prossimi giorni, probabilmente già nella giornata di sabato, il pronto soccorso del presidio nuorese chiuderà battenti, lasciando un vasto bacino di utenti senza un servizio fondamentale.
Questa notizia è resa ancora più drammatica dal fatto che il mio allarme sulla mancanza di personale è stato ripetutamente ignorato e che tutte le richieste per attivare la procedura d’urgenza, in maniera tale da sostenere gli sforzi dei medici del San Francesco costretti a turni di 18 ore, con l’invio di altri specialisti, si sono scontrate con un muro di silenzio» sottolinea la parlamentare nuorese che, non più tardi del 9 luglio scorso, in una lettera inviata al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore alla Sanità Mario Nieddu, ha chiesto non solo il potenziamento del personale medico e sanitario del pronto soccorso del San Francesco ma anche iniziative destinate a risolvere definitivamente le criticità del Ps. In quella circostanza la deputata, che parlava di un servizio ormai insicuro non solo per i pazienti ma anche per gli operatori oberati da carichi di lavoro massacranti, presagiva gravi conseguenze per la tenuta dell’intera struttura tanto da richiedere al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ed al Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, l’invio di ispettori ministeriali. (APPROFONDISCI).
«La Regione – accusa Lapia alla vigilia del disastro annunciato – non ha mosso un dito pee assicurare l’unico intervento possibile in questi casi: attingere dalla graduatoria regionale per internisti, capofila l’Aou di Sassari, per scongiurare il rischio di
interruzione del servizio».
Nessuna chiamata, infatti, è arrivata ai 92 professionisti, 56 specialisti e 36 specializzandi, ritenuti idonei. «Si sarebbe dovuta scorrere la graduatoria per inviare alla Asl di Nuoro, che a differenza di altre aziende ha già formalizzato il proprio fabbisogno, gli specialisti necessari. Questo, tuttavia, non è accaduto, nell’indifferenza generale» prosegue la parlamentare, promotrice di un incontro tra il presidente Solinas ed il ministro Speranza, affinché la Regione chieda formalmente lo stato d’emergenza
per la sanità dell’isola.
«Purtroppo -è la sua conclusione -ai rappresentanti del Governo arriva una rappresentazione che non corrisponde alla realtà: non si può continuare a dire che va tutto bene quando la drammatica situazione in cui versa l’ospedale è sotto gli occhi di tutti. Con le narrazioni distorte dei fatti si va incontro al disastro».