Venerdì scorso, nella sede dell’assessorato alla Sanità, si è svolto, su richiesta del consigliere Saiu, il secondo incontro operativo sulle misure da mettere in campo a favore della sanità nuorese.
Erano presenti l’assessore Mario Nieddu; il Direttore Generale di Ares, Annamaria Tomasella, insieme al direttore sanitario e a quello amministrativo; il Direttore Generale dell’Asl di Nuoro Paolo Cannas e i funzionari dell’assessorato e delle aziende sanitarie.
«È il secondo incontro operativo che ho chiesto di convocare dopo quello del due maggio scorso in cui si decise di pubblicare selezioni dedicate esclusivamente al nostro territorio. Da quel bando sono arrivati tre chirurghi maxillo facciali e sette medici neurologi hanno presentato manifestazione d’interesse per venire a Nuoro. -dice il consigliere regionale Pierluigi Saiu e prosegue- Dall’inizio dell’anno sono arrivati poi due cardiologi in mobilità e altri sette dal concorso regionale. Dalla mobilità ex ATS sono arrivati altri due dirigenti medici (nefrologia e igiene pubblica) mentre da graduatorie regionali sono stati assunti a tempo indeterminato un medico patologo, due logopedisti e 39 infermieri».
Nell’incontro di venerdì si è deciso di pubblicare una selezione dedicata per Ortopedia e Urologia.
Il personale medico sanitario sta garantendo servizi essenziali con grande sacrificio e pesanti vuoti. «Purtroppo non è facile trovare le risorse umane che servono e quindi fare una selezione dedicata è indispensabile. Ho chiesto che si accelerasse con lo scorrimento della graduatoria di medicina interna, dove sono previsti per Nuoro quindici medici. Con riferimento alle criticità del Pronto Soccorso l’impegno assunto da Ares è stato quello di procedere rapidamente con medici prestatori d’opera per coprire codici bianchi e codici verdi.
«Giovedì scorso sono state pubblicate le sedi carenti di medici di medicina generale. Per la nostra provincia sono 45. Grazie al prezioso lavoro della Asl, dell’assessorato alla Sanità e dei sindaci del territorio si è scongiurato il pericolo di pubblicare un elenco incompleto, circostanza che avrebbe irrimediabilmente lasciato per un altro anno intere comunità senza assistenza di base. Nella legge di cui sono primo firmatario e relatore si prevede l’utilizzo dei medici USCA anche a copertura delle sedi vacanti di guardia medica e di guardia turistica, altra emergenza causata dalla generale carenza di medici determinata dall’accesso alle facoltà di medicina a numero chiuso. Se il governo e il parlamento non interverranno su quello che è il vero limite del sistema, cioè il numero chiuso, sarà inutile chiedere medici che non ci sono». Conclude Saiu: «Il sistema sanitario è troppo rigido e non tiene conto né dell’emergenza determinata dalla carenza di medici che sono troppo pochi né tiene conto delle nuove esigenze imposte dalla pandemia. Senza un intervento del Governo statale e del Ministero della Salute non sarà possibile attivare strumenti straordinari e noi saremo costretti a fronteggiare l’emergenza con strumenti ordinari che hanno ampiamente dimostrato la loro insufficienza».