“Ci vengono in continuazione segnalati casi di grave disturbo all’avifauna che frequenta e nidifica sulle falesie tra Orosei e Baunei, ci riferiamo al disturbo acustico non dei motori o del vociare delle migliaia di persone che ogni giorno si riversano sulle spiagge, quanto piuttosto della pratica di accostarsi a spiagge grotte e falesie con la musica a tutto volume (pratica sempre più diffusa) soprattutto da parte di gommoni ma talvolta anche di barconi che portano i turisti, di giorno e di notte con organizzazione di vere e proprie discoteche all’aperto”.
Lo denuncia la LIPU che sottolinea: “Oltre al disturbo nei confronti di chi vorrebbe vivere con massima tranquillità possibile l’esperienza di visitare questi posti splendidi, sottolineo il grave disturbo alla fauna selvatica che frequenta queste falesie e che proprio in questo periodo estivo, vive un momento biologico particolare”.
“È il caso della più importante colonia di falco della regina d’Italia (Falco eleonorae) e di tutte le altre specie come la berta minore, il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo, per le quali è stata istituita, proprio nel Golfo di Orosei, la Zona di Protezione Speciale – spiega il coordinatore regionale Francesco Guilot. Si tratta di una costa tra le più belle d’Italia dove miei scomparsi maestri: Padre Furreddu grande speleologo ebbe la fortuna di osservare gli ultimi esemplari di Foca monaca, ed Helmar Schenk studiò l’avifauna rilevando la presenza di rare specie nidificanti. Erano i tempi in cui il mare era solcato solo da poche barche a motore e da un turismo educato che godeva del grande spettacolo delle immense pareti calcaree e delle grotte affacciate sul mare e delle splendide cale, allora pressoché incontaminate. Oggi non pretendiamo che si torni a quegli anni o che si limiti il traffico ma che vengano rispettate le più elementari regole dell’educazione.
Per fortuna del problema si sono fatte carico le guide ambientali che, come ci viene riferito, in continuazione sgridano i fracassoni e tentano di riportarli alla ragione, ma questo non può bastare , è necessario che le autorità preposte intervengano per quanto di loro competenza”.