Minacciano di lasciare i randagi della nostra città in Municipio se a breve non riceveranno risposte concrete dai diversi enti – Comune compreso – ai quali si sono rivolte.
Le volontarie sono sul piede di guerra in quanto da due giorni sono senz’acqua nel rifugio dove accolgono gratuitamente i cani abbandonati e nessuno le aiuta e i diversi enti che hanno contattato si rimbalzano tra loro la responsabilità: di fatto il problema non solo non è stato risolto ma rischia di complicarsi ulteriormente per questioni igienico sanitarie.
«Noi volontarie, nonostante il canile sia stato chiuso, stiamo aiutando i randagi della nostra città a trovare una casa. Teniamo cani vecchi, feriti e cuccioli in campagna, in box di vecchi cacciatori, ma siamo da due giorni senza acqua», racconta Sabina che aggiunge: «Abbiamo chiesto aiuto ai Vigili del fuoco, ai Forestali e alla Protezione civile ma finora tutto tace se non per dirci che non è loro competenza rimbalzandoci da un ufficio all’altro».
Il rifugio delle volontarie si trova in un terreno messo a disposizione gratuitamente da un privato. Con l’arrivo dell’estate, caratterizzata fin da subito da elevate temperature e dall’assenza di pioggia, le risorse idriche alle quali le volontarie attingevano si sono esaurite: «Abbiamo gravi difficoltà ad abbeverare e pulire i nostri cani con il rischio che muoiano nelle gabbie» conclude Sabina.