Il futuro sulla zona industriale di Pratosardo sarà discusso martedì 21 giugno dove verranno evidenziate tutte le criticità che ancora non hanno permesso il subentro nella gestione della Zir da parte del Comune con il passaggio successivo che vede l’approvazione del Consiglio comunale.
Già giovedì scorso nell’aula consiliare del Comune, si è riunita la Commissione Attività produttive presieduta dalla consigliera Giovanna Obinu, con all’ordine del giorno “Discussione e soluzioni per la zona industriale di interesse regionale di Pratosardo”. Oltre ai componenti di Maggioranza e Opposizione, alla seduta, alla quale sono stati invitati tutti i consiglieri comunali, ha partecipato l’assessora alle Attività produttive Eleonora Angheleddu. Durante l’incontro si è analizzata la documentazione messa a disposizione di tutti i consiglieri il 7 giugno scorso.
Contrariamente agli amministratori, forti preoccupazioni sono state mostrate da tutte le associazioni di categoria Confindustria Sardegna Centrale, Confcommercio Nuoro-Ogliastra, Confesercenti Nuoro-Ogliastra, CNA Nuoro, Confartigianato Nuoro-Ogliastra in merito alla grave situazione di incertezza in cui si trovano le aree ZIR del centro Sardegna, Pratosardo ma anche di Siniscola e Tossilo.
«Come da Delibera di Giunta regionale del 29 dicembre 2021, il prossimo 30 giugno scadono i termini per la chiusura della gestione liquidatoria delle ZIR e il conseguente trasferimento di funzioni e patrimonio agli enti subentranti. Sono trascorsi sei mesi e la situazione è rimasta immutata. In tutto questo tempo poco o niente è stato fatto per tracciare un percorso che definisca il futuro di queste aree. Premesso che la soluzione migliore sarebbe quella di una riforma generale dei Consorzi industriali sul tavolo della politica da anni, nell’immediato è fondamentale mettere fine alla gestione commissariale delle ZIR con lo stanziamento da parte della Regione delle risorse necessarie a coprire i debiti e consentire il trasferimento delle aree. Fino a quando la Regione non interverrà finanziariamente a chiudere la gestione liquidatoria, non sarà possibile l’avvio di una nuova fase. Anzi, i debiti continueranno ad aumentare così come aumenteranno le già tante criticità di varia natura che da anni rendono questi siti sempre meno competitivi e attrattivi. Non si può andare avanti a forza di proroghe senza che ci sia contestualmente un’azione per definire una strategia di sviluppo. A pagare le spese di questo immobilismo sono le aziende che non hanno alcuna certezza di quello che sarà il futuro del sito in cui hanno investito. Emblematico il caso della ZIR di Pratosardo, la principale area produttiva del centro Sardegna e una delle più importanti per numero di aziende e occupati. Con delibera del 19 settembre 2021 la Giunta comunale ha istituito il Comitato tecnico per l’area produttiva di Pratosardo – composto dai rappresentanti del Comune e delle scriventi associazioni di categoria – per analizzare i documenti presentati dal Commissario liquidatore del Consorzio ZIR Pratosardo e per condividere un accordo di programma da inviare alla Regione per la valutazione dell’eventuale subentro del Comune nel Consorzio e il successivo rilancio della zona industriale. In tutti questi mesi, sebbene la situazione di emergenza pandemica sia finita, nonostante la piena disponibilità data dalle associazioni e le continue sollecitazioni, il Comitato non è stato mai convocato e non è mai stata condivisa la documentazione sulla gestione liquidatoria. Fatto gravissimo che denota una assoluta mancanza di trasparenza. Da dicembre 2021 a oggi, le associazioni non sono state più in alcun modo coinvolte dall’Amministrazione comunale e – al di là della situazione finanziaria e del ripianamento dei debiti – non è stata presentata alcuna idea o strategia per il rilancio di Pratosardo. Associazioni e imprese registrano pertanto l’avvicinarsi del 30 giugno in questo totale silenzio». Le associazioni hanno chiesto alla Camera di commercio di Nuoro di convocare con urgenza un incontro alla presenza dell’Assessore regionale all’Industria, dei consiglieri regionali del territorio e dei Sindaci dei Comuni”