Bosa ha ricordato la figura del dottor Mario Sanna, definito il “medico di tutti”, che ha esercitato in città e dintorni, dal 1945 al 1972, anno della sua morte.
In una serata convocata dal sindaco Piero Casula e coordinata dal giornalista Antony Muroni, per celebrare i 50 anni dalla sua morte, è stata rievocata la figura del medico e dell’uomo. Numerose testimonianze, soprattutto da persone che lo hanno conosciuto e ne hanno ricordato l’abnegazione e la passione con le quali svolgeva il proprio ruolo di medico condotto, che lo vedeva impegnato, 24 su 24, nella difesa della salute dei cittadini.
Erano gli anni del dopoguerra e la miseria la faceva da padrona, soprattutto nell’antico e popoloso quartiere de “Sa costa”, fatto in gran parte di case malsane. Il dottor Sanna accorreva dovunque ci fosse bisogno, instaurando con tutti un rapporto umano e cordiale. Qualche volta, nelle situazioni più estreme, non si limitava a lasciare una ricetta con la prescrizione dei farmaci ma lasciava anche i soldi per comprarli. Altre volte si preoccupava di far giungere alimenti o abiti per i bambini.
La sua azione non si limitava però alla cura delle malattie, che nei primi anni del suo mandato vedevano anche morbi terribili, come il tracoma, per il quale mise su uno specifico ambulatorio, e la malaria. Per questo il numero di malati che si rivolgeva a lui aumentava di giorno in giorno.
Non cessò mai di documentarsi ed aggiornarsi. Concependo la sua professione a 360 gradi si batté per la realizzazione delle strutture necessarie ad una vita sana. Al tempo seguiva gli orfani del Puggioni e i disabili del Cottolengo. Non per niente nel 2008 l’amministrazione comunale gli dedicò la Casa di Riposo. La sua specializzazione in pediatria lo portò ad aprire ambulatori in tutto il circondario, impegnandosi anche nell’Opera Maternità ed Infanzia. Caldeggiò, inoltre, l’apertura dell’ospedale di Bosa.
Interpretando la sua figura anche di ufficiale sanitario si preoccupò del risanamento del quartiere de Sa Costa, stilando una relazione che, ai giorni d’oggi, sarebbe toccata ad un urbanista. Una figura, insomma, apprezzata per la sua opera e per la sua preparazione, un medico come non ne esistono più.
Pier Gavino Vacca