Con un voto unanime il Consiglio Comunale di Posada, ha espresso contrarietà alla costruzione di un parco eolico marino lungo la costa orientale da Posada a Golfo Aranci. Si tratta di un progetto di 62 turbine galleggianti che la ditta russa Tibula, specializzata in questo settore, intende realizzare con una distanza minima di 25 chilometri e massima di 40 chilometri dalla costa .
«Non porterà alcun beneficio al nostro Comune ma solo un impatto ambientale devastante per la nostra primaria attività economica che è il turismo» ha affermato il sindaco Salvatore Ruiu.
«Le pale dovrebbero essere collocate all’interno del parco di Tepilora, della riserva della Biosfera MaB UNESCO Tepilora, Rio Posada, Montalbo, e area riconosciuta dalla Convenzione RAMSAR zone umide -continua il sindaco-. Un’informazione ottenuta via pec da soli due giorni». Stesso parere l’opposizione comunale che sottolinea come ha ribadito il vice ministro nuorese Alessandra Todde: «È un progetto calato dall’alto per la Sardegna che paga il prezzo più alto con il 60% del territorio occupato da basi militari , per tale motivo dobbiamo respingerlo».
«Ma l’energia che viene prodotta resterà in Sardegna o a chi è destinata?». Sono molte le domande che le comunità interessate si sono poste in attesa di risposte. Non è escluso che altri comuni interessati a questo tipo di battaglia prendano posizione in merito unendosi a quello di Posada.
Non è da scartare nemmeno l’ipotesi che si sviluppi un movimento popolare contro il parco eolico come è avvenuto alcuni anni fa nei territori di Orani, Oniferi e Nuoro quando una ditta spagnola voleva realizzare un parco eolico, come successivamente si è tentato di fare anche nei territori tra Bitti e Lula.
F.Nieddu