L’ASL lascia la casa comunale protetta di via Trieste senza infermieri professionali. Lo denuncia la cooperativa Progetto Uomo che gestisce il servizio. Le ripercussioni maggiori si rifletteranno sopratutto sulla vita e la salute degli ospiti non autosufficienti che la abitano.
«Da ieri mattina l’assistenza infermieristica dovuta in quanto Casa Protetta per anziani non autosufficienti, non viene più garantita dalla Azienda Sanitaria Locale ed è assicurata da un’infermiera volontaria. Una telefonata del pomeriggio di giovedì scorso (12 maggio) comunicava l’interruzione immediata del servizio infermieristico con personale in prestazioni straordinarie ASL. Quanto verificatosi in data odierna è l’epilogo di una situazione già nota alle autorità competenti sulle difficoltà incontrate dalla Cooperativa Progetto Uomo all’indomani di una prima comunicazione ASL, con la quale a fine dello scorso anno si informava della volontà di sospendere la gestione diretta del servizio infermieristico e si delegava al Comune di Nuoro con l’ente gestore il reclutamento e l’assunzione del personale. Dal canto suo, la Cooperativa Progetto Uomo, nota in città e nel territorio per la cura assistenziale ma non avendo nel suo organico personale infermieristico, rappresentava al Comune e alla Azienda Sanitaria Locale la difficoltà di reperire infermieri che non fossero già impegnati nelle strutture sanitarie. Dopo ingenti e infruttuosi sforzi, due infermiere direttamente assunte da Progetto Uomo, le uniche che a fine ottobre hanno risposto al SOS della cooperativa a fine marzo sono andate via: una per motivi lavorativi e l’altra per ragioni personali. Alla fine del mese di marzo 2022 la Cooperativa Progetto Uomo, a seguito di tutta una serie di interlocuzioni con i vertici ASL ed il Comune di Nuoro, veniva autorizzata ad impiegare personale infermieristico dipendente dell’ASL ( in prestazioni straordinaria autorizzata) attraverso il coinvolgimento di infermieri che avevano già prestato servizio in struttura, da contattare ed inquadrare fuori dall’orario di lavoro; e dal 1° aprile il servizio a favore degli anziani è stato garantito con detta modalità. Della situazione dalla giornata di ieri oltre ad essere gravati il Comune nella persona del Sindaco e l’assessore ai Servizi Sociali e l’Azienda Sanitaria Locale che si limita ad un laconico, irremovibile quanto incomprensibile “non è possibile impiegare infermieri operanti in ASL” è stato gravato il Prefetto di Nuoro e lo stesso Assessore Regionale alla Sanità Mario Nieddu. Oltre ai tecnicismi amministrativi resta importante non perdere di vista i 25 anziani non autosufficienti che necessità di cura sanitare e salva-vita e per i quali è prevista per legge l’integrazione sanitaria alle cure socioAssistenziali che deve erogare l’Azienda sanitaria o quantomeno mettere nelle condizioni un privato gestore di erogarla. Allo stato attuale il problema resta aperto e le risposte istituzionali rimpallandosi, sono a zero ma soprattutto da domani la Casa Protetta sarà nell’impossibilità oggettiva di preparare e di somministrare terapie salva-vita agli ospiti, effettuare medicazioni, rilevare parametri glicemici, somministrare insuline, e alimentazioni enterali»