Il patrimonio storico archeologico della Sardegna verso l’UNESCO. Questo è il sogno che porta avanti l’associazione “La Sardegna verso l’Unesco” che è stato presentato a Macomer in una conferenza convocata dalla amministrazione comunale, nei locali espositivi del MAART al centro intermodale.
Essere inclusi nel patrimonio dell’UNESCO, che già annovera il Canto a Tenore, è una occasione che potrebbe rivelarsi determinante per lanciare l’isola nel mondo.
La Sardegna, al di fuori del Mediterraneo, non è molto conosciuta. Viceversa l’Isola possiede un patrimonio unico, per di più sparso in tutto il territorio: i nuraghi, insieme ai pozzi sacri e dalle tombe. Un patrimonio esclusivo se si pensa che i nuraghi, se escludiamo una leggera rassomiglianza con alcuni altri monumenti in Corsica e nelle Baleari, non trovano costruzioni simili in tutto il mondo. Aderire all’UNESCO significa, oltre che incrementare la conoscenza dei nostri monumenti, concorrere anche alla loro salvaguardia e recupero.
L’iniziativa è stata illustrata, a Macomer, dal fondatore dell’associazione Michele Cossa che ha ricordato come la Regione abbia stanziato più di un miliardo per la valorizzazione dei monumenti. Alla presentazione hanno partecipato Anche il Sindaco di Macomer Antonio Succu ed il Capogruppo della Maggioranza Gian Franco Congiu. Entrambi hanno sottolineato come il territorio del Marghine sia particolarmente ricco dei monumenti nuragici. Prima della conferenza stampa alcune scolaresche hanno partecipato ad una illustrazione dei nuraghi da parte di un archeologo. L’iniziativa, curata dalla Consigliera Comunale delegata alla Cultura Dalila Puggioni, risponde all’intenzione, da parte del Comune, di sensibilizzare i ragazzi sulla conoscenza e conservazione del patrimonio storico e culturale. Nei locali del MAART rimarrà esposta, per una settimana, una serie di fotografie sui monumenti della Sardegna.
Pier Gavino Vacca