Nuoro. La Pneumologia dello Zonchello allo sbando: turni massacranti per gli OSS e disagi per i pazienti

Le criticità sanitarie non sono solo presenti nel principale nosocomio nuorese ma anche nel reparto di Pneumologia dello Zonchello. La denuncia arriva dalla ULFPL di Nuoro che chiede interventi risolutivi prima che la situazione precipiti definitivamente.

«Il perdurare delle carenze di organico, di fatto impedisce una regolare ed efficiente erogazione del servizio di assistenza»,  denunciano i sindacalisti: «attualmente su quattro medici si registra l’assenza di uno per fruizione di congedo parentale, di un altro trasferito nel territorio e dei due che ancora prestano servizio nel reparto, un ulteriore medico verrà trasferito, sempre nel territorio, a fine anno). Su dodici infermieri operativi si rileva l’assenza per infortunio di uno degli stessi e risultano assenti sette Operatori Socio Sanitari:  tre sono in permesso parentale, uno in infortunio sul lavoro e tre in malattia».

«In un reparto che a regime ospita 28 pazienti – sottolinea  la UIL – la carenza di organico si tenta di “risolverla” con l’aumento del carico di lavoro degli OSS presenti, per i quali sono stati programmati ben quattordici turni di servizio continuativi. Tale programmazione ha inevitabilmente determinato l’impossibilità da parte dei lavoratori, del regolare recupero delle energie psico-fisiche, con conseguenze sulla loro salute e sulla stessa qualità del servizio, con rischio di un aumento degli infortuni, dell’aumento di possibili errori, con conseguenti inevitabili ulteriori assenze, necessarie per essere stati loro stessi destinatari di cure per ristabilire la loro tenuta psico-fisica, deteriorata dal lacunoso sistema organizzativo».

I referenti sindacali Franco Licheri e Raffaella Murgia segnalano come: «l’ubicazione del reparto di Pneumologia,  all’Ospedale Cesare Zonchello crea più di una difficoltà operativa. Se un paziente deve essere spostato ad esempio per fare una semplice risonanza, si ha la necessità di chiamare l’ambulanza per l’utilizzo  dell’ossigeno in via continuativa con l’assistenza di un infermiere  e un ausiliare sottraendo ulteriori risorse  e tempo a un reparto già carente di organico».

«Se il reparto di pneumologia fosse spostato all’Ospedale San Francesco, si risolverebbero numerose difficoltà logistiche,  come ad esempio non sarebbe neppure necessario impiegare il personale nel ritiro e controllo delle bombole dell’ossigeno, provenienti giornalmente da Porto Torres, in quanto si potrebbero utilizzare gli impianti gas medicali a parete  e evitare l’inutile impiego di lavoratori nelle predette attività».

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Sonia