Il “De prufundis” del San Francesco di Nuoro: un solo medico per tre reparti durante notturni e festivi

Mentre il mantra dell’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu “Concorsi banditi e presto medici in arrivo” si ripete da tempo immemore, gli ospedali del centro Sardegna continuano a vivere il proprio calvario dato dalla ormai cronica carenza di personale medico e sanitario.

SORGONO – Durante il ponte pasquale il Pronto Soccorso del San Camillo di Sorgono ha rischiato il blocco totale per mancanza di professionisti  scongiurato  sul filo del rasoio dal  lavoro della direzione ospedaliera nuorese proprio durante le festività.

NUORO – Al San Francesco di Nuoro una famiglia ha segnalato (tramite l’associazione “la Voce dei Nuoresi”) di aver inviato una diffida alla direzione sanitaria per non essere riuscita ad avere informazioni su un proprio familiare ricoverato nel reparto di Geriatria, chiuso alle visite dopo la segnalazione della presenza di un caso di positività al Covid. In realtà, in questi casi le regole stabiliscono che debbano essere i medici a chiamare i parenti per aggiornarli sulle condizioni dei ricoverati, pratica che nel quotidiano lavorativo spesso riesce difficile per l’atavica carenza di personale.

IL REPARTO DI GERIATRIA – Nel reparto di Geriatria, di cui ci eravamo già occupati (APPROFONDISCI), i medici in servizio – già sotto organico rispetto al fabbisogno che ne prevede 10 – fino a qualche mese fa erano sei. Attualmente, a coprire le necessità di tutto il reparto sono stati ulteriormente ridotti a quattro, di cui tre fanno turni da 24 ore.

IL REPARTO DI MEDICINA – In Medicina il fabbisogno del reparto è di 10 medici: in questo momento su sei medici sono operativi quattro  di cui solo due fanno il turno da 24 ore.

Durante i giorni festivi, ancora una volta a causa del numero insufficiente del personale medico, è previsto un solo medico per entrambi i reparti, che stanno rispettivamente all’undicesimo (Geriatria) e al dodicesimo piano (Medicina). E questo è costretto a operare attraversando tre piani dell’Ospedale, nel caso si verifichi una positività al Coronavirus e il paziente viene trasferito al tredicesimo dove c’è il reparto Covid.

La situazione è ulteriormente aggravata anche dall’assenza di personale infermieristico e sanitario previsto per quei due reparti. I posti letto attivi dovrebbero ospitare 20 pazienti in Medicina e 20 in Geriatria e la dotazione infermieristica e di OSS è tagliata per quel numero di posti letto, ma i pazienti ricoverati sono di più e il personale non può essere aumentato.

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Sonia