«Propongo una riflessione sul sistema sanitario nazionale raccontandovi la mia esperienza».
A parlare è Stefano (nome di fantasia per tutelare la privacy) e da circa 10 affetto da sclerosi multipla. il quale scrive alla redazione, per testimoniare l’ennesimo caso di malasanità nonostante i tanti proclami e le passerelle dei poltici degli ultii tempi per una rapida risoluzione delle criticità del Centro Sardegna e dei nosocomi del Nuorese e dell’Ogliastra.
Nuoro, l’ospedale San Francesco (foto S.Novellu)
«Il mio centro di riferimento è l’ospedale San Francesco di Nuoro. Mi prendo la libertà di protestare liberamente perché oltre che essere malato di sclerosi, sono un cittadino italiano, lavoratore e contribuente. Ai tempi del Covid la SM è stata accantonata; mi correggo, i pazienti con SM sono stati dimenticati. Ai tempi del Covid, in cui sono stati semplificati i procedimenti per le gare d’appalto per l’acquisto di dispositivi sanitari monouso, usa e getta (più getta che usa), si sono altrettanto appesantiti i tempi per ottenere una risonanza magnetica di controllo con la conseguente odissea per la successiva visita di controllo dal neurologo» scrive Stefano che sottolinea come: «Solo lo scorso febbraio ho goduto della visita neurologica basata su un referto del 2020 (siamo per caso nel 2022?); condizione di salute che nei due anni è mutata dalle ricadute». Il paziente sottolinea come oggi dopo la pandemia è tutto peggiorato: «La gentilezza del centro sclerosi fino al 2020 è sempre stata quella di conservare i miei documenti, prenotare la risonanza, la successiva visita di controllo e, talvolta, prelevare il sangue per eseguire le analisi di routine ma questo non è più possibile per ragioni a me sconosciute che forse la direzione sanitaria potrebbe palesare».
Al termine della visita neurologica di controllo dello scorso febbraio a Stefano (e come lui ci sono tanti altri pazienti) è stato detto che la risonanza l’avrebbe dovuta prenotare da se attraverso il CUP: «ad oggi non ci sono riuscito perché gli operatori mi dicono che le liste non sono state ancora aperte, altri mi dicono che non c’è posto nel centro/nord Sardegna. A questo punto mi chiedo perché devo vedermi costretto ad andare vicino Cagliari se il mio centro di riferimento è Nuoro. Per un malato di SM il viaggio e la logistica non è esattamente facile. Per non parlare dei potenziali evocati visivi, i cosiddetti PEV. Quelli non si possono fare perché al San Francesco il macchinario è fuori uso e nel resto della Sardegna non ce n’è traccia! Insomma, io sono da due anni e mezzo che non faccio una risonanza e con le tempistiche tipicamente italiane mi aspetto di farla nel 2023 ossia 3 anni dall’ultima volta costringendomi ad attendere (perché sono povero e schiavo dell’esenzione dal ticket) e obbligandomi a prenotare la visita di controllo in intra moenia quindi pagare di tasca per averla in tempi brevi. La SM è una malattia complessa, dà problemi anche ad altri organi come la vista tant’è che ogni anno ho necessità di fare una visita oculistica perché, ahimè, è presente il rischio di glaucoma. Anche questa non è possibile farla in tempi brevi perché bisogna attendere l’anno prossimo per avere una nuova consulenza dello specialista che probabilmente avverrà dopo un altro anno ancora. Sempre per accorciare i tempi, ho contattato un oculista privato che è in grado di visitarmi nel giro di dieci giorni e a lui pagherò il dovuto. Come me tanti altri! La riflessione che propongo è questa: tutto normale? Sarà ora che chi di competenza riveda il ruolo del SSN? Sarà mica ora di colmare le mancanze strutturali e personali del SSN? Dov’è finito il PDTA della SM della regione Sardegna che sulla carta è un gioiello ma nella realtà non esiste? Rivolgo una domanda alla direzione ASL di Nuoro: pensa che la sclerosi multipla sia una malattia di serie B? Mi prendo la libertà di pensare che effettivamente la classe dirigente ha altro a cui pensare e, come diceva il grande Totò, “e io pago”»