Nel corso della mattinata dovrebbe scattare la tregua temporanea a Mariupol, città del sud dell’Ucraina, sottoposta da settimane a pesanti bombardamenti russi.
A 36 giorni dallo scoppio del conflitto, dunque, le truppe di Putin sarebbero “pronte a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a partire dalle 10 del mattino, ora locale, esclusivamente per scopi umanitari, e ad aprire un ulteriore corridoio umanitario per l’evacuazione di civili e cittadini stranieri da Mariupol a Zaporizhzhya”, ha dichiarato Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale. La Russia, però, aprirà il corridoio umanitario solo a patto che l’Ucraina accetti formalmente per iscritto di rispettare diverse condizioni e confermi l’effettivo cessate il fuoco.
Una tregua che potrebbe dare respiro agli abitanti della città portuale ucraina, dove nelle scorse ore le bombe russe hanno colpito un edificio della Croce Rossa e la sede della missione Ue.
In un discorso in tv il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che i colloqui di pace con la Russia continuano “ma per il momento ci sono solo parole, niente di concreto”.
Zelensky ha dichiarato di non credere alle promesse della Russia di ridurre la sua presenza militare a Kiev.