Zelensky al parlamento italiano: “Il nostro popolo è diventato il nostro esercito “

«La Russia ha devastato la nostra terra e le nostre famiglie». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento con la Camera dei deputati oggi alle 11 in un discorso durato circa mezz’ora. Il presidente ucraino ha ricordato che oggi ha avuto un colloquio importante con Papa Francesco.

«Sua Santità ha avuto parole “molto importanti” sulla guerra in Ucraina, parlando del desiderio di pace dei cittadini» ha detto il presidente ucraino»  Zelensky poi ha spiegato: «Il nostro popolo è diventato l’esercito di fronte alla devastazione lasciata dal nemico».

Il presidente poi ha ricordato che sono fin ora 117 i bambini ucraini uccisi dalla guerra dei Russi. «Questo è il prezzo che ci stanno facendo pagare, sono decine di migliaia di feriti, tante le famiglie distrutte, milioni di case abbandonate e tutto questo è iniziato da una persona. Nelle città stanno seppellendo i morti nelle fosse comuni e nei parchi. Missili e artiglierie stanno continuando a distruggere le città. Come Mariupol che è come la vostra Genova, immaginatela distrutta e le persone che scappano». Zelensky ha ricordato come i Russi stanno uccidendo uomini e violentando donne e saccheggiando le città ucraine.

«Putin stava preparando dai dieci anni questa guerra e non punta solo sulla nostra nazione ma su tutta l’Europa. Loro obiettivo – ha poi dichiarato –  è l’Europa, influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica e la distruzione dei vostri valori. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa ma la barbarie non deve entrare. La vostra forza deve fermare una sola persona affinché possano sopravvivere in milioni». Zelenscky poi ha ricordato come l’Ucraina è rimasta vicino all’Italia durante la pandemia: «Abbiamo bisogno  di voi».

Zelensky, ha chiesto ulteriori sanzioni per la Russia: «L’invasione dura da 27 giorni, esattamente un mese, dunque abbiamo bisogno di altre sanzioni, di altre pressioni affinché la Russia non cerchi riserve militari in Siria o in Libia, ma affinché la Russia cerchi la pace». Ma non ha rinnovato la richiesta, già avanzata davanti ad altri parlamenti di stati della Nato (Usa, Canada, Canada tra gli altri), di istituire una “no-fly-zone” sull’Ucraina.

Ha poi concluso.  «Gloria all’Ucraina e grazie all’Italia», ha detto Zelensky prima di ricevere l’ovazione dell’emiciclo, che in piedi ha applaudito il discorso.

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Sonia