Abbiamo raggiunto la disperazione della guerra nel campo profughi al confine con l’Ucraina

Salvatore

Abbiamo raggiunto la disperazione della guerra nel campo profughi al confine con l’Ucraina

sabato 19 Marzo 2022 - 18:49
Abbiamo raggiunto la disperazione della guerra nel campo profughi al confine con l’Ucraina

Przemsil (Poland), Ukrainian refugee camp (photo S.Novellu)

Un’esperienza che non si dimentica. E la consapevolezza di aver fatto la propria parte.

Due giorni di viaggio ininterrotto, se non per poche ore di sonno e qualche pausa caffè, ma la missione umanitaria in Polonia è andata a buon fine. E noi eravamo li per raccontarvelo.

Przemsil (Polonia), consegna ai Salesiani dei beni e medicinali raccolti nel Nuorese (foto S.Novellu)

Przemsil, consegna dei medicinali ai Salesiani (foto S.Novellu)

Intorno alle 12,30 di oggi, il convoglio composto da cinque automezzi carichi di beni di prima necessità e, soprattutto, medicinali destinati all’ospedale di Kiev, raccolti dai volontari nuoresi, è giunto a destinazione (APPROFONDISCI).

Przemsil (Polonia), consegna ai Salesiani dei beni e medicinali raccolti nel Nuorese (foto S.Novellu)

Przemsil, consegna dei medicinali ai Salesiani (foto S.Novellu)

L’appuntamento era a Przemsil, una cittadina polacca posta al confine con l’Ucraina, da quasi un mese oggetto dell’invasione e dei bombardamenti russi.

La sensazione di tranquillità quasi irreale degli abitanti della zona, posta a poco meno di 90 km da uno dei centri caldi della guerra, Leopoli, è a tratti sconcertante. La gente continua a vivere normalmente la propria quotidianità, a denti stretti, pur vivendo a brevissima distanza dai luoghi caldi della guerra, con il rischio che il conflitto, volutamente, o involontariamente, li raggiunga. E qui il frutto della generosità del Nuorese è stato consegnato nella mani dei giovani volontari salesiani, coordinati da suor Anna, che si occuperanno di consegnare i pacchi a Kiev.

Przemsil (Polonia), campo profughi ucraini (foto S.Novellu)

Przemsil, campo profughi ucraini (foto S.Novellu)

Pochi istanti dopo il convoglio umanitario ha raggiunto il vicino campo profughi, organizzato all’interno di un’area retrostante alcuni centri commerciali al confine con l’autostrada. Un luogo, o meglio un “non luogo” al confine con la disperazione, dove centinaia di persone in fuga dalla guerra hanno trovato accoglienza e ristoro, in attesa che, almeno per i più fortunati, si compia il miracolo dell’accoglienza in un luogo sicuro, almeno per qualche tempo.

Przemsil (Polonia), campo profughi ucraini (foto S.Novellu)

Przemsil, campo profughi ucraini (foto S.Novellu)

All’interno del campo il silenzio è rotto solo da sprazzi di vivacità di qualche bambino o dalla voce delle persone che si sono occupate di creare un legame con le famiglie ospitanti e controllano i documenti dei loro contatti prima di mettersi in cammino per un lungo viaggio in Europa dove troveranno finalmente ospitalità. Per il resto solo sguardi persi nel vuoto, anziani seduti accanto a poche valigie in attesa che qualche congiunto li raggiunga, giovani famiglie che consumano i pasti offerti negli stand approntati per l’occasione dai volontari o persone che vagano con un cartello in mano scritto in caratteri cirillici che attendono di incontrare la loro salvezza.

E la Sardegna anche in questo ha fatto la sua parte, dimostrando ancora una volta il suo grande cuore. Ospiterà una trentina di donne in fuga dalla guerra, orfane dei loro padri o mariti, rimasti in patria a combattere per difendere la propria terra.

Przemsil (Polonia), una parte delle profughe ucraine dirette in Sardegna (foto S.Novellu)

Przemsil, una parte delle profughe ucraine dirette in Sardegna (foto S.Novellu)

Ora è tempo di rimettersi in viaggio per il lungo viaggio di rientro, oltre 1600 km attraverso l’Europa prima di raggiungere l’Isola dopo aver attraversato il mare ancora una volta, lunedì.

S.Novellu – © Tutti i diritti riservati

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