–La macchina della lotta alle cavallette si è messa in moto. Dall’incontro convocato ieri mattina nell’aula consiliare di Ottana, sono emerse importanti novità sugli studi compiuti dall’Università di Sassari e sulle prime mosse concrete per contrastare il fenomeno che nelle ultime estati ha afflitto il centro Sardegna.
Lo diffonde il capogruppo del Psd’Az in consiglio regionale Franco Mula, presente ieri, insieme al sindaco del paese Franco Saba, agli altri sindaci dei territori colpiti e all’amministratore straordinario della Provincia di Nuoro Costantino Tidu.
Il docente dell’Università di Sassari Ignazio Floris, incaricato di effettuare lo studio del fenomeno e il dirigente di Laore Marcello Onorato hanno illustrato i risultati delle ricerche e gli strumenti individuati per gli interventi.
«Sono soddisfatto perché oggi si vedono i primi risultati concreti del significativo impegno della Regione – ha dichiarato Franco Mula – con 800mila euro stanziati fino al 2023 per le azioni di prevenzione e contrasto, a cui si aggiungono i 2 milioni di euro della legge Omnibus per i ristori dei danni. Ora, come hanno spiegato gli esperti – prosegue Mula – è fondamentale la collaborazione dei cittadini per la segnalazione dei casi. Per la prossima settimana – aggiunge il capogruppo sardista – è convocato il tavolo tecnico fra Regione, sindaci e Laore per coordinare gli interventi».
Lo studio dell’Università di Sassari ha appurato che le cavallette depongono le uova nel mese di giugno, principalmente nei terreni incolti. Per rimuoverle non è necessaria un’aratura profonda, come si pensava in un primo momento, ma è sufficiente smuovere la terra superficialmente. Gli scavi per individuare i cannelli che contengono le uova sono già iniziati. Per uccidere le larve invece, saranno usati metodi naturali, evitando di ricorrere a pesticidi. In questo momento, i laboratori stanno effettuando i test per il controllo biologico attraverso parassiti e patogeni come funghi che attaccano le larve. Verranno utilizzati anche tre specifici insetti, già introdotti in Sardegna fin dal 1946, che si nutrono delle uova di cavalletta.
La partecipazione dei cittadini sarà fondamentale: l’Università sta svolgendo numerosi incontri nei territori interessati, a partire dalle scuole, per sensibilizzare la popolazione sull’importanza delle segnalazioni per il monitoraggio – che sarà utile anche per programmare le strategie dei prossimi anni – e il pronto intervento. In particolare, attraverso una apposita app – Survey123, dentro la quale si trova il settore specifico denominato “Tzilipirke” – chi troverà cavallette o uova potrà scattare una foto, che verrà immediatamente geolocalizzata, e far partire la segnalazione.