È stato rinviato il ricorso al tar del Comune contro la Regione sulla biblioteca Satta e l’Università. Il ricorso è stato presentato dall’amministrazione comunale per i due commissari liquidatori che dovevano modificare l’assetto governativo della biblioteca Satta e dell’Università portando queste da Consorzio a Fondazione. Un passaggio che secondo l’amministrazione comunale aveva escluso il capoluogo barbaricino nelle scelte decisionali e strategiche con la conseguenza di un lungo commissariamento di entrambi gli enti.
In apertura di udienza il presidente della seconda sezione ha evidenziato che il ricorso non presentava evidenti profili cautelari e per questo ha invitato il Comune di Nuoro a valutare l’opportunità di rinunciare all’istanza di sospensione per avere un rinvio ad un merito “a breve”. Il tutto con la precisazione che il collegio non avrebbe avuto nessuna difficoltà a decidere la cautelare sulla base dei suddetti presupposti. I ricorrenti hanno allora accettato la riunione al merito e il collegio ha invitato loro a fare istanza di prelievo con l’impegno del Tar a fissare udienza orientativamente intorno al 24 ottobre (ultima udienza del mese).
Ma il Tar ha per ora respinto le rivendicazioni giuridico amministrative degli amministratori nuoresi. Un passaggio quello della fondazione voluto fortemente anche dal consigliere regionale del PD Roberto Deriu.
«Anche il Tar conferma quello che abbiamo sempre sostenuto, e cioè che non esiste motivo per giustificare la sospensione richiesta dal Comune di Nuoro” commenta il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, insieme ai colleghi del gruppo sardista Elena Fancello, Domenico Gallus, Gianfranco Mariano Lancioni, Piero Maieli, Alfonso Marras, Giovanni Satta, Stefano Schirru e Fabio Usai. “Ciò – proseguono i consiglieri Psd’Az – avrebbe compromesso seriamente l’attività dei due enti, con un grave danno per tutto il territorio. Quello che ci auguriamo – conclude il gruppo sardista – è che il sindaco di Nuoro prenda atto che la via giudiziaria non fa gli interessi degli studenti e dei cittadini, ma che al contrario sarebbe auspicabile riaprire un percorso di dialogo con la Regione».