Giornata internazionale della donna. Ma qual’è il significato storico dell’8 marzo?

Quale è in significato storico dell’8 marzo? Spesso di affiancano luoghi comuni su questa giornata: “è la nostra festa”, “bisogna festeggiare le donne tutti i giorni”, “è il giorno che sbocciamo le mimose il nostro simbolo”, etc.

L’8 marzo ormai valorizza esclusivamente l’aspetto commerciale mentre invece si tratta di una ricorrenza tragica, che occorre ricordare per quello che è stato e per quanto è avvenuto.

L’otto marzo del 1908, a new York, in nell’industria tessile” Cotton” scoppiò un incendio che causò la morte delle operaie che vi lavoravano; lungo il viale che portava alla fabbrica c’erano gli alberi di mimosa.

Seguirono molti fatti nella storia che portarono alla istituzione della Giornata internazionale della donna e alla rivendicazione dei loro diritti.

Con il 7° Congresso della Seconda Internazionale Socialista del 1907 a Stoccarda si discusse sul voto alle donne, successivamente Clara Zektin fu eletta segretaria delle donne nell’Internazionale Socialista. Sorsero contrasti tra le varie componenti del movimento delle donne, le donne socialiste – contrarie alle tendenze femministe e ad allearsi con le donne borghesi – promossero iniziative contro lo sfruttamento delle donne da parte dei datori di lavoro, le discriminazioni sessuali, per il diritto al voto.  In questa occasione venne istituita l’ 8 marzo la giornata internazionale della donna, nella memoria dei fatti di New York  e come simbolo fu adottata la mimosa.

A San Pietroburgo l’8 marzo  1917 le donne organizzarono una manifestazione contro la guerra, successivamente nel 1921 la Conferenza Internazionale delle donne comuniste proclamò l’8 marzo giornata internazionale della donna, durante l’assemblea nei numerosi interventi vennero anche apprezzate condivise e riaffermate le tesi espresse da Clara Zektin nel 1907, a proposito delle alleanze e del significato della lotta per l’emancipazione della donna.

In Italia nel settembre 1943 fu fondata l’Unione Donne Italiane, che promosse le iniziative per il voto alle donne e l’8 marzo del 1972 a Roma ci fu la prima manifestazione delle donne in favore dell’ aborto. Non si può dimenticare il contributo dato dalle donne nella resistenza antifascista, non solo come staffette, ma come componenti  attive nelle formazioni partigiane e nei nostri tempi nelle guerre di liberazione dei popoli oppressi, nelle lotte in Italia per i diritti civili e sociali.

Consideriamo che se, come disse Gino Strada, in guerra ogni tre morti uno è un bambino, in guerra ogni 5 morti uno è donna, cosi come si devono ricordare le donne che muoiono in incidenti sul lavoro, in Italia abbiamo 4 morti al giorno sul lavoro e ogni 8  di questi due sono donne, non sono fatalità ma sono vittime anche loro dello sfruttamento del lavoro salariato, a questi si aggiungono i femminicidi, dovuti spesso alla sottovalutazione dei singoli casi da chi è preposto a garantire la dovuta protezione

L’8 marzo, quindi, non è una giornata di festa ma giornata di riflessione, di impegno politico e sociale per garantire parità e uguaglianza nei diritti delle donne, per una reale emancipazione a tutti i livelli.

F.Nieddu

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Franceschino Nieddu