L’USB pensionati contro la decisione dell’obbligo del green pass per accedere agli uffici postali. Una normativa che sta mettendo ulteriormente a dura prova le persone anziane che devono ritirare a fine mese la pensione.
Il sindacato sottolinea come sia una violazione dei diritti umani.
«È l’atto finale di un accanimento verso gli anziani per un modello sociale neoliberista in cui non c’è posto per chi non è funzionale alla produzione e all’arricchimento delle multinazionali».
Una violazione condannata anche da a Amnesty International: «Impediti negli spostamenti con i mezzi pubblici, segregati in casa e privati della relativa autonomia e socialità. Spinti verso la povertà assoluta con l’aumento delle tariffe e del carovita, abbattendo le condizioni di vita e la conseguente aspettativa di vita».
«Per fornirsi di green pass, se non vaccinati, occorre un tampone da 15 euro, una nuova tassa sulla salute che si aggiunge alla miriade di mini patrimoniali diffuse, ottenuto con file estenuanti e a pericolo di contagio per contiguità».
«L’obbligo vaccinale poi, oltre a violare la Costituzione, senza risolvere il problema dei contagi, come dimostrato dai paesi più vaccinati al mondo, impone una tassa ulteriore sulla salute di 100 euro».
«Quindi senza pensione, tassato come un criminale, con un lockdown ipocritamente mascherato, come al solito, isolato nei suoi affetti e nelle relazioni sociali, si fiacca la sua capacità di resistenza, altro che la resilienza.Tutto questo in una condizione di involuzione autoritaria del paese intero che distrugge il tessuto sociale ed economico dei servi e della produzione, un preannuncio della povertà futura».