Nuoro. Assistenza domiciliare: gli appalti al ribasso escludono le aziende locali e inficiano la qualità del servizio

Gli appalti al ribasso nell’ambito dell’assistenza domiciliare stanno creando forti criticità nel tessuto economico territoriale. Lo denunciano  Lega Cooperative e Confcooperative con una lettera aperta inviata a tutti i Sindaci del Distretto di Nuoro.

Questa mattina i dettagli sono stati spiegati in una conferenza stampa  nella sede di Confcooperative in via Aspromonte a Nuoro.

Presenti Claudio Atzori (presidente regionale Legacoop), Totoni Sanna (presidente provinciale Legacoop), Andrea Pisanu (presidente LegacoopSociali Sardegna) unitamente ai dirigenti della Confcooperative: Fabio Onnis (presidente regionale), Michele Ruiu (presidente provinciale ) e Antonello Pili presidente Confcooperative di Solidarietà Sociale Sardegna

In  particolare è stato illustrato ciò che è avvenuto  nella procedura di gara attuata dal Plus del Distretto di Nuoro per l’affidamento del Servizio Territoriale di assistenza domiciliare.

Il servizio di assistenza domiciliare è stato aggiudicato dalla Cooperativa Sociale Esperia di Siracusa, quarta classificata per qualità dell’offerta tecnica e progettuale accompagnata da una proposta economica  con un forte ribasso sull’importo a base d’asta del 16,8313% che le ha consentito -come scritto nel documento delle organizzazioni della cooperazione-  di recuperare il divario esistente con l’offerta tecnica facendola prevalere sulle altre società.

In pratica il RTI costituito dalle cooperative sociali del territorio – Progetto Uomo di Nuoro, Solidarietà di Bitti, il Melograno di Ottana, Primavera di Orgosolo, Arcobaleno di Dorgali, Coop Giovanile Assistenza di Macomer, Futura di Macomer – si è classificato secondo, pur essendo il primo in termini di offerta tecnica e progettuale ma non piegandosi -come scritto nel documento- alla presentazione di un ribasso significativo sull’offerta economica.

«Non è una battaglia di campanile contro la Coooperativa di Siracusa che ha vinto l’appalto» hanno precisato i dirigenti delle cooperative: « perché se l’ appalto l’avesse vinto una cooperativa di un altra provincia della Sardegna con le stesse modalità, ci sarebbe stata ugualmente una levata di scudi».

Per i dirigenti bisogna rivedere le modalità di affidamento e gestione del  Plus rispettando i  criteri  previsti dall’art, 55 del  D.Leg./vo 171 del 5/7/2017 -Codice Terzo Settore-.

Questa mattina è stato ben definito il concetto che con l’ aggiudicazione di un appalto al ribasso, di fatto si considera solo la proposta economica e  e non la qualità e progettuale del servizio.

Un sistema sbagliato che si riflette negativamente  sugli utenti  prevalentemente persone fragili e che  interrompe  le buone pratiche dell’assistenza  domiciliare, educativa,  scolastica, specialistica, e alle famiglie. Si evincono criticità nei progetti personalizzati rivolti agli anziani, ai minori e ai disabili. «Non può esserci un mercimonio sui diritti alla persona» hanno tuonato i dirigenti della Lega e Confcooperative.

Occorre,  è stato ribadito nella conferenza stampa, sollecitare deroghe al Codice degli appalti o alle leggi e  normative di settore, in questo senso esiste una precisa responsabilità delle amministrazioni comunali di vigilare sulle procedure attivate dai responsabili degli Uffici.

Le organizzazioni cooperativistiche auspicano essendo disponibili a collaborare con i comuni,  di costituire un osservatorio sugli appalti al quale aderirebbero le organizzazioni sindacali,  gli stessi comuni, le associazioni di volontariato dei cittadini e tutti i soggetti interessati alle problematiche dei servizi socio assistenziali e alla persona.

F.Nieddu

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Franceschino Nieddu