«Rispetto alle precedenti annualità, nell’Isola si assiste a una diminuzione dell’inquinamento, con una riduzione prevalente dei livelli di biossido di azoto (NO2) e, in misura minore, di particolato (PM10 e PM2,5). Differenza da attribuire prevalentemente alle limitazioni imposte ai cittadini, tra queste il lockdown, per l’emergenza sanitaria. Infatti, la diminuzione delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici è maggiormente significativa nei maggiori centri urbani». Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, commentando la relazione annuale sulla qualità dell’aria in Sardegna per il 2020, predisposta dall’Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Sardegna) sulla base dell’analisi dei dati provenienti dalla Rete di misura regionale.
«Nell’agglomerato di Cagliari e nella zona urbana di Sassari e Olbia, la situazione è nella norma per tutti gli inquinanti monitorati, senza violazioni dei limiti di legge – ha aggiunto l’assessore Lampis – L’importante riduzione delle concentrazioni di NO2, inquinante riconducibile principalmente alle emissioni dei veicoli, si è verificata soprattutto ad aprile, fino al 57% rispetto all’anno precedente. Mentre, per quanto riguarda il PM10, la tendenza alla riduzione dei valori è meno marcata (fino al 19%) rispetto al 2019, ma è bene evidenziare che le limitazioni hanno influito meno sull’utilizzo degli impianti di riscaldamento, principale fonte di questo inquinante».
«In relazione alle zone industriali (Assemini-Macchiareddu, Sarroch, Portoscuso e Porto Torres), la situazione registrata risulta moderata rispetto al contesto, in alcuni casi anche in leggera riduzione per diversi parametri ed entro la norma per tutti gli inquinanti monitorati – ha sottolineato Lampis – Tra le criticità, nell’area di Assemini, caratterizzata dai problemi tipici sia degli agglomerati urbani che degli insediamenti industriali, incidono i più alti livelli di anidride solforosa, mentre nella zona di Sarroch è presente un’elevata concentrazione di benzene, con una media annuale significativa rispetto a qualsiasi altro territorio dell’Isola. Infine, nelle altre aree della Sardegna, tutte ricomprese in zona rurale, i parametri monitorati rimangono stabili e ampiamente entro i limiti con livelli di particolato generalmente contenuti e con superamenti limitati»,
«L’inquinamento atmosferico rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la salute, non solo umana, ma anche degli animali e della vegetazione. Infatti, la qualità dell’aria rischia di essere compromessa da emissioni di origine antropica (traffico, riscaldamento domestico) o naturale. Il monitoraggio della qualità dell’aria, l’inventario delle emissioni di inquinanti e le tecniche di stima indirizzano la Regione a valutare le misure e le azioni più efficaci per il rispetto degli standard di qualità dell’aria», ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.