«Finché non abbiamo certezze non ci pronunciamo in merito alla riapertura del reparto di Oncologia, non siamo per i proclami ma per le conferme». Questa è in sintesi la risposta dei vertici ASL ATS alle rappresentanti dell’associazione Vivere a Colori in occasione dell’incontro che si è tenuto ieri in via Demurtas a Nuoro.
Dunque le e i pazienti tumorali dovranno ancora attendere per vedere uno spiraglio nella loro lotta che ormai stanno combattendo da mesi: una speranza bloccata anche a causa della recrudescenza dei contagi Covid che, per disposizioni regionali, hanno trasformato il San Francesco in ospedale Covid che deve garantire un tot di posti letto per gli eventuali casi gravi.
Ieri, comunque, il direttore generale Paolo Cannas, quello sanitario Peppino Paffi e amministrativo Francesco Pittalis non hanno fatto marcia indietro sugli impegni presi a metà gennaio (APPROFONDISCI), rassicurando la rappresentante di Vivere a Colori Marilena Pintore che la promessa di utilizzare gli spazi esterni -dove allestire le strutture modulari dell’esercito- per i pazienti oncologici rimane.
Presente all’incontro anche l’onorevole Mara Lapia che, ha affrontato il problema dell’interruzione delle terapie antiblastiche a Siniscola: «Si è consumato un atto illecito verso questi pazienti che non provengono solo dalla Baronia ma anche da Sorgono e Lanusei ».
L’altra criticità esaminata è stata la carenza dei medici all’ospedale San Francesco. A settembre scorso la dottoressa Grazia Cattina, attuale direttore del nosocomio nuorese, aveva inviato alla sede ARES di Cagliari una relazione, nella quale, si illustrava nel dettaglio quanti medici servono per portare a regime ogni singolo reparto del San Francesco; a oggi, non c’è stata nessuna risposta.
Adesso i tre neo direttori recupereranno il suddetto documento e se dai vertici ARES di Cagliari non arriveranno le dovute autorizzazioni si procederà ugualmente a bandire concorsi con determinate clausole per assumere ed evitare dopo poco tempo la fuga dei medici dal San Francesco.