«È vero che c’è l’emergenza Covid e siamo in piena pandemia ma un po’ di umanità ci deve essere».
A parlare è una signora che ha scritto alla redazione e che senza polemica vuole testimoniare come le è stato negato il diritto di assistere la mamma, anziana e malata buttata al Pronto Soccorso del San Francesco di Nuoro per tante ore.
«Mia mamma non urinava più e poiché ha problemi di deambulazione e di cuore, abbiamo deciso di chiamare l’ambulanza», raconta la signora. La paziente arriva in ospedale intorno alle 10 del mattino, dove, una volta messo un catetere le viene fatto un tampone e lasciata in sala barelle.
«Dalle 10 del mattino fino alle 17 e 40 del pomeriggio, io ho aspettato in sala d’attesa e per circa sette ore senza avere notizie della mia parente» racconta la figlia e aggiunge: «Dopo essermi fatto coraggio in quanto non volevo disturbare prima, ho deciso di bussare alla porta dell’infermeria per capire come stesse mia madre. Mi rispondono che la stava visitando una dottoressa che ha preso servizio alle 14».
La donna dalle 10 e stata dimessa intorno alle 19.30 della sera e come conclude la figlia: «Mia mamma, tra le tante patologie ha anche il diabete e necessita di insulina 4 volte al giorno. In tutte queste ore nessuno si è degnato di portarle né acqua né cibo. Se non fanno in tempo per le urgenze perché non far entrare almeno un parente vaccinato con tanto di green pass come lo sono io? È vero che il personale medico sanitario è sotto organico ma non si possono lasciare le persone- specialmente se pazienti fragili- in queste condizioni inumane che rischiano anche di aggravare la propria salute già gravemente compromessa. Mi chiedo per quale motivo si vada allora in ospedale per farsi curare».