Davanti a un folto pubblico disciplinato dalle regole anti Covid, si è svolto ieri all’ExMé l’ incontro dibattito sul libro: “E allora le foibe? ” alla presenza dell’autore Eric Gobetti.
L’evento organizzato dall’ANPI sezione Nuoro con l’introduzione di Anna Cacciatori è stato coordinato da Amedeo Spagnuolo .
Il dibattito, poi, si è sviluppato con domande e osservazioni rivolte dai partecipanti. Un argomento molto interessante e difficile da affrontare. Eric Gobetti, torinese, 49 anni, è uno storico italiano, studioso del fascismo, della seconda guerra mondiale, della Resistenza e della storia della Jugoslavia nel Novecento.
Lo studioso ieri ha fatto riflettere sulle foibe e il significato del Giorno del ricordo. Gobetti ricostruisce attraverso la propria ricerca storica una visione dei fatti non condivisa da tutti gli altri suoi colleghi.
Gobetti scrive che le foibe non sono “la nostra Shoah”, che i morti non furono più di cinquemila, che non si trattò di una pulizia etnica e che la memoria pubblica è viziata da un eccesso di nazionalismo. Tanto è bastato per scatenare contro di lui un’ondata di insulti, minacce e accuse di “negazionismo”. In gioco ci sono interessi politici consolidati, ma anche le ragioni profonde della memoria pubblica e la funzione della ricerca storica. Nel corso della serata è stata dedicata una particolare attenzione alla vicenda degli esuli istriani. Un libro che porta a riflettere e ad approfondire una pagina incandescente della nostra Storia Contemporanea.
Franceschino Nieddu.