Un presidio davanti al Policlinico di Monserrato è stato organizzato dall’USB questa mattina.
La manifestazione vuole denunciare che non si muore di solo Covid. Gli organizzatori della protesta ricordano che le carenze del sistema sanitario sardo sono sempre esistite e durante la pandemia sono solo peggiorate. USB, le RSU e le altre sigle sindacali sottolineano in un documento come tale situazione è stata ignorata e mal gestita dagli alti vertici: “nonostante ciò si moltiplicato gli incarichi, le poltrone dall’altra il personale medico e sanitario è ridotto all’osso, con turni massacranti”, scrivono sottolineando come il depauperamento delle risorse della Sanità pubblica, va a vantaggio delle strutture private o convenzionate.
“Corsie sovraffollate – continua il documento- con il ricovero dei degenti nelle corsie o il terzo letto nelle stanze di degenza. Lunghe file dal pronto soccorso per non parlare delle prenotazioni tramite il cup e le file di attesa per le visite specialistiche”.
I manifestanti hanno sottolineato che tutto questo non succede solo al Policlinico ma ma in tutti gli ospedali Sardi, come, ad esempio, l’episodio avvenuto a Sassari relativo a una giovane mamma che ha abortito una volta respinta dal Pronto soccorso oppure le 4 morti avvenute in ambulanza in attesa di essere ricoverati al San Martino di Oristano.
.Il presidio di oggi è in preparazione alla giornata di sciopero generale nazionale della sanità pubblica e privata organizzata dai sindacati e in programma il 28 gennaio prossimo.
Franceschino Nieddu.