Questa mattina, ai giardini di piazza Vittorio Emanuele, si è tenuto un importante incontro tra l’associazione delle pazienti oncologiche Vivere a Colori (che conta circa tremila iscritte) e il neo direttore generale dell’ATS Nuoro Paolo Cannas.
L’associazione, in presidio permanente da tre mesi ai Giardini pubblici, lotta per riavere il reparto Oncologico ubicato al terzo piano della DEA del San Francesco, trasformato (col sopraggiungere della pandemia) in reparto Covid.
Il reparto di Oncologia è stato allestito da marzo scorso al terzo piano del nosocomio nuorese dove prima c’era la Pediatria: le criticità che segnalano le malate oncologiche è che collocare Oncologia nell’ex Pediatria, infatti, si parla di spazi ridotti che non possono accogliere le 21 poltrone presenti nel vecchio reparto, ma solo la metà. Questo ha significato ridurre le terapie salvavita giornaliere ai pazienti in trattamento, contro la media attuale di 40 sedute anche le visite ambulatoriali sono state drasticamente ridotte per la carenza di personale medico. La posizione del reparto di Oncologia era strategica, inoltre, in quanto situato tra la Rianimazione e l’Ematologia, reparti fondamentali per questa categoria di pazienti. (APPROFONDISCI)
Per ora Cannas ha proposto una soluzione realizzabile tra i 40 e i 60 giorni, ovvero riallestire le terapie intensive mobili all’esterno dell’ospedale, che in caso di necessità potrebbero essere utilizzate anche per i pazienti Covid. Attualmente al San Francesco ci sono circa 23 pazienti affetti da Coronavirus in area medica mentre da circa dieci mesi non sono registrati ricoveri nelle intensive.
Per abbattere le liste d’attesa riguardanti l’oncologia saranno allestiti i CAS negli stand predisposti nell’area parcheggi dell’ospedale. Si tratta di centri accoglienza servizi che gestiranno la presa in carico dei pazienti per le cure che dovrà sostenere, anche se dovrà recarsi in altri ospedali, non necessariamente a Nuoro.
La presidente dell’associazione Vivere a Colori Marilena Pintore ha accolto con moderazione le proposte del direttore ma dandogli fiducia: si attende un documento ufficiale dove sarà scritto tutto nero su bianco di quello riferito stamattina, poi, il presidio potrà essere ufficialmente smantellato.
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