Eritrea-Etiopia: una guerra durata mezzo secolo

L’Eritrea dopo essere stata colonia italiana per sessant’anni, e per nove anni colonia inglese, da alcuni anni a seguito dell’intervento dell’ONU, i vincitori della seconda guerra mondiale si adoperavano per annetterla all’Etiopia di Hailé Selassié, loro alleato ma a con una forte opposizione politica popolare i leader Eritrei riescono ad a ottenere dalle Nazioni unite la creazione di una eritrea autonoma ma federata all’Etiopia.

Una situazione che dura solo dieci anni, perché l’imperatore di Etiopia Hailé Selassié tradisce gli accordi precedentemente firmati e dichiara l’Eritrea una regione dell’Etiopia. Il popolo Eritreo fino a quel momento aveva condotto una lotta politica, che si trasforma in lotta armata, per la piena indipendenza.

Il potere dell’imperatore Selassié  dura fino al 1974, quando salgono al potere i militari etiopi guidati dal Deng, e anche in questo caso non vengono considerati e rispettati i diritti del popolo Eritreo all’indipendenza e la lotta armata continua per altri trent’anni

Quando nel ’91 i patrioti eritrei conquistano l’Etiopia e entrano nella capitale Addis Abeba, il governo etiope viene destituito e si riappropriano dei loro confini, e con un referendum presieduto dall’ONU l’Eritrea è riconosciuta come stato sovrano indipendente, alla guida dell’Etiopia entra una coalizione indipendente denominata TPLF, la quale riaccende le ostilità con il popolo eritreo, al fine di inglobarlo nei territori etiopi, con una guerra che dura due anni.

Successivamente, con l’intervento dell’ONU, viene firmato un trattato di Algeri, con il quale è riconosciuta all’Eritrea il proprio stato nei propri territori, decisione accettata da questi ultimi ma non dall’Etiopia con l’occupazione permanente dei territori eritrei.

Situazione che dura fino al 2018 quando in Etiopia il cambio di governo con il premier Abiy Ahmed ritiene di rispettare il trattato di Algeri, è riconosciuta l’indipendenza dell’Eritrea con la restituzione dei territori occupati, e firmata la pace tra i due popoli.

Gli Eritrei hanno subito il tradimento da parte sia dell’Onu che del regime Etiope, ma loro affermano che non odiano nessuno e le loro energie sono state sempre orientate contro i sistemi che li hanno oppressi.

Le generazioni che li hanno preceduti hanno sempre insegnato a non piegarsi o inginocchiarsi mai, e non odiare, al mondo non esistono nazioni che hanno da insegnare all’Eritrea il rispetto dei diritti umani.

Franceschino Nieddu

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Salvatore