Con una lettera indirizzata al Sindaco, Tiziana Atzori annuncia le proprie dimissioni dalla carica di assessore e di consigliere comunale. Pesanti le accuse contenute nella spiegazione del gesto che riferiscono di“ recenti distanze createsi all’interno della Giunta a mio avviso insuperabili”.  Lo scritto prosegue ringraziando il Sindaco di averle dato questo incarico e spiega il concetto di cultura che l’ha sempre guidata, l’impegno per la scuola e il sostegno alle famiglie nella crescita ed educazione dei figli. Segue poi un lungo elenco di attività promosse dalla stessa nel corso del suo incarico.  Difficile accertare di più  poiché l’interessata ha il telefono chiuso ed il resto dei componenti del consiglio fa le orecchie da mercante. Corre voce anche che, questa sera, ci sarebbe un incontro del gruppo per discutere sulla questione. Inevitabile chiedersi il perché, cercando di non essere inopportuni. Le uniche polemiche, che si sappiano in giro, sono quelle sorte al momento della organizzazione della Mostra del Libro. Come è risaputo l’organizzazione della manifestazione è stata contrassegnata dalle polemiche da parte della Associazione  Editori Sardi che contestava pesantemente la formula , come già nel 2019. Quest’anno la Mostra è stata organizzata in modo totalmente nuovo poiché, secondo il Sindaco Succu e la stessa Atzori, la pandemia, e quindi l’impedimento a manifestazioni che implichino assembramenti, ne hanno condizionato l’impostazione.

La Mostra è stata organizzata quindi in assenza  della tradizionale esposizione della editoria sarda e delle manifestazioni culturali corredate, almeno fino alla edizione del 2018. Viceversa gli autori sono stati portati nelle scuole, in tutto 42, sparse in 17 paesi, interessando un vasto numero di alunni. Alcuni autori, inoltre, sono stati presentati ad un pubblico adulto nelle sedi di Macomer e Lanusei. Da parte delle scuole, e degli insegnanti, sono venuti commenti soddisfatti. Il capo gruppo Gian Franco Congiu era anche intervenuto pubblicamente per ringraziarla. Altre voci, ma ripetiamo voci, dicono che  ci sarebbe stato qualche malumore perché i soldi per la pubblicità sarebbero andati fuori città. Sempre però voci, in attesa di conoscere la verità dalla diretta interessata.

Pier Gavino Vacca