Anche in Sardegna scende in piazza il sindacalismo di base per il ‘No Draghi Day’

Contro la manovra economica del Governo, scende in piazza il sindacalismo di base.

Ieri in tutta Italia nelle principali città si è celebrato il  ‘No Draghi Day‘.  A Cagliari sotto il consiglio regionale hanno manifestato i Cobas Sardegna Usb Confederazione Cobas Nazionale e aderiscono Cagliari SocialForum e Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro,  oltre  a essere presenti lavoratori precari e disoccupati.

I concentramenti sono a Milano a Palazzo Lombardia, a Roma a piazza della Repubblica, a Torino a piazza Solferino, a Palermo a piazza Massimo, a Catania a piazza Cavour, a Napoli a piazza del Gesù. «Con questa manifestazione si conclude il periodo di armonia sociale del Paese – sottolinea Walter Montagnoli, segretario nazionale della Cub -.

La riduzione delle tasse va concentrata nelle fasce più basse di reddito ma sono necessari forti aumenti salariali, politiche per il mantenimento e l’aumento dell’occupazione e per i diritti dei lavoratori con il reintegro totale dell’art.18 e il blocco dei licenziamenti, l’abolizione dei ticket sanitari, e investimenti adeguati nella sanità, nella scuola e nei trasporti». La Legge di bilancio 2022 ” ha smascherato – viene denunciato dai sindacati di base – la politica di Draghi, che destina soldi e sgravi ai padroni e agli industriali e poco o nulla per i lavoratori: pensioni, sanità, scuola, precariato, casa rimangono problemi del tutto irrisolti”. Sulle pensioni le scelte sono “totalmente negative perché si abolisce quota 100 e si aumenta l’età pensionabile, sia con quota 102 sia con per l’opzione donna” e “non è vero che si pensa ai giovani in quanto il sistema contributivo darà loro pensioni da fame e nessuno dice che anche nel 2022 i coefficienti di calcolo diminuiranno”. Si chiede, fra l’altro, di alzare all’80% di copertura salariare della cassa integrazione.

F. Nieddu

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Sonia