Da Riva a Oliveira: i più grandi calciatori della storia del Cagliari

La Serie A rischia di perdere una delle squadre più rappresentative e commemorative della sua storia. Si tratta del Cagliari, da diverso tempo posizionato tra i bassifondi della classifica, ben lontano dal rendimento fruttifero e costante che ci si aspetterebbe da una rosa del livello di quella sarda. I rossoblù, attualmente guidati da Walter Mazzarri dopo l’esonero di Leonardo Semplici, vantano ancora elementi di grande esperienza e qualità alla stregua di Cragno, Godin, Pavoletti e soprattutto Joao Pedro, ma sono i risultati quelli che contano e da qualche mese a questa parte stanno lasciando pesantemente a desiderare.

Un declassamento del Cagliari in Serie B significherebbe negare ai principali palcoscenici nazionali la piazza che fu di Gigi Riva, Gianfranco Zola, Enzo Francescoli ed Enrico Albertosi. Non sono pochi i calciatori che hanno vestito la maglia del Cagliari lasciando un ricordo indelebile nel calcio italiano. Nel caso di Riva, indimenticato trascinatore dei sardi nello storico scudetto del 1970, il discorso si estende facilmente anche alla Nazionale. Ancora oggi “Rombo di Tuono” è il miglior marcatore di sempre della selezione azzurra con 35 goal siglati nell’arco di 9 anni. Il rapporto tra Riva e Cagliari è indissolubile. Lui, che negli anni d’oro fu capace di resistere a ogni tentazione da parte della Juventus, è sempre rimasto se stesso, distinguendosi prima come uomo e poi come incommensurabile attaccante. Se giocasse ancora oggi, nemmeno le quote sul prossimo vincitore del Pallone d’Oro potrebbero ignorarlo. Riva è indubbiamente tra i più grandi patrimoni del calcio nostrano.

Zola, invece, ha militato in Sardegna solo negli ultimi 2 anni della carriera, dal 2003 al 2005, riportando la squadra dalla B alla A e segnando in tutto 27 reti tra campionati e coppe. Raramente il Cagliari si è potuto fregiare di campioni di tanta caratura. Di certo “El Principe” Francescoli rientrava tranquillamente tra questi. L’uruguayano ha raggiunto i migliori risultati con la Celeste, vincendo per ben 3 volte la Coppa America tra gli anni ’80 e ’90. Specialmente tra gli interisti Francescoli viene spesso citato per la forte somiglianza con Diego Milito, che non a caso ha ereditato da lui lo stesso soprannome. E forse un po’ di talento.

Enrico Albertosi ha giocato nel Cagliari nella fase più importante della sua carriera, culminata con la finale mondiale di Città del Messico persa per 4-1 di fronte al Brasile. Di certo Cragno ne dovrà fare ancora di strada per arrivare a un totem come lui. Molti altri punti fermi della Nazionale italiana, comunque, sono passati per il capoluogo sardo: si pensi ad esempio a Roberto Boninsegna e a Franco Selvaggi. Il capitano che viene ricordato più volentieri in epoca contemporanea risponde invece al nome di Daniele Conti, figlio del grande Bruno della Roma. Daniele è rimasto a Cagliari per 16 anni, dal 1999 al 2015. L’unico rimpianto è quello di non aver mai ricevuto una convocazione in Nazionale.

Infine, come non citare Luis Oliveira? L’attaccante belga ha vissuto due esperienze in Sardegna, all’inizio e alla fine degli anni ’90. Stiamo parlando di uno dei migliori realizzatori della storia del club, che fino a qualche stagione fa ha detenuto anche il record di espulsione più veloce della storia della Serie A, comminatagli il 12 dicembre 1999 contro la Reggina.

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Sonia