A Borore il punto sulla Sanità territoriale: “difesa a ogni costo contro tagli e decisioni calate dall’alto”

Non avrà certamente risolto i gravi problemi della sanità l’affollata assemblea, convocata a Borore dal Comitato per la Difesa della Sanita del Marghine, ma ha certamente chiarito alcuni punti fondamentali.

Primo: la situazione è quasi disperata. Mancano, in tutta l’isola, 1500 tra medici ed infermieri; nei vari ospedali alcuni reparti sono chiusi, altri sono mandati avanti a prezzo di sacrifici, da pochi, vicini al collasso. Secondo: oramai, per fare alcuni esami, o visite specialistiche, può passare anche un anno. C’é una proposta di piano sanitario elaborata dalla Regione, ma è tutta in fieri e richiederà molto tempo, soprattutto prima di trovare le figure per mandarla avanti. Si dovrà comunque plasmarla secondo le richieste dei territori considerato che, e questo è stato sottolineato più volte, ogni territorio ha le sue particolarità.

Soprattutto si dovrà recuperare la dimensione dell’ospedale di Nuoro, un tempo di eccellenza e destinato ad essere il terzo polo della Sardegna, (ed ora in disarmo), soprattutto per la sua posizione geografica che lo rende facilmente raggiungibile da molte parti della Sardegna, rifiutando la logica dei due poli. Si facciano al più presto i concorsi, che però richiederanno del tempo. Nel frattempo si adottino misure straordinarie come la conferma dei medici provvisori e non si smantellino le USCA. La partecipazione di un pubblico numeroso ed attento, nonché gli interventi accorati, danno l’idea di come il problema della sanità sia vissuto tra la gente. L’altro risultato tangibile è che tre consiglieri regionali Pier Luigi Saiu, Giuseppe Talanas e Daniele Cocco, di partiti diversi e contrapposti, si sono invece trovati d’accordo che la sanità in questa zona va difesa ad ogni costo,  che lo sfascio è iniziato ben prima della pandemia con la concezione che la sanità possa essere tranquillamente soggetta ai tagli e che i dirigenti sono stati nominati più per affinità politiche che per capacità. Va salvaguardata la medicina territoriale potenziando i distretti di Nuoro , Macomer, Sorgono e Siniscola, riportando anche l’ospedale di Sorgono alla sua funzione originaria. A queste valutazioni si sono uniti la presidente della Conferenza Sanitaria Silvia Cadeddu, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, il sindaco di Borore Tore Ghisu, il presidente del Comitato Checco Nieddu e la coordinatrice Rosanna Carboni.

Pier Gavino Vacca

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Sonia