Chef sardo ucciso. L’assassino è un panettiere: inchiodato dalle telecamere

Sonia

Chef sardo ucciso. L’assassino è un panettiere: inchiodato dalle telecamere

venerdì 29 Ottobre 2021 - 17:40
Chef sardo ucciso.  L’assassino è un panettiere: inchiodato dalle telecamere

Il sopralluogo dei Carabinieri dopo il rinvenimento del cadavere di Madeddu

Il movente? La gelosia nei confronti della moglie

Voleva chiarimenti su una presunta relazione tra lo chef e la moglie ma la discussione è degenerata in omicidio.   È stato inchiodato dalle riprese delle telecamere della zona Angelo Brancasi, il panettiere di 43 anni arrestato durante la notte per l’omicidio di Alessio Madeddu, lo chef 52enne di Teulada, trovato morto ieri mattina davanti al suo ristorante Sabor’e Mari, in località Porto Budello a Teulada.

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate sulle conoscenze e sulle relazioni che il cuoco intratteneva anche con una delle sue dipendenti. I riflettori sono stati quindi puntati sul panettiere che nel pomeriggio è stato convocato in caserma a Teulada e in serata è stato nominato un avvocato d’ufficio. Interrogato prima dai carabinieri e poi dalla pm, Rita Cariello, è crollato confessando il delitto.

L’omicidio, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, è avvenuto mercoledì notte, intorno alle 22. Brancasi ha raggiunto Porto Budello a bordo della sua auto. Ha bussato alla porta del ristorante per parlare con lo chef. Voleva un chiarimento in merito a una presunta relazione clandestina della moglie. I due hanno iniziato a litigare:  il panettiere avrebbe a  un certo punto estratto dalla tasca un grosso coltello che aveva portato con se, colpendo ripetutamente lo chef Madeddu che ha provato a difendersi usando l’accetta poi trovata vicino al cadavere e a fuggire.

Le numerose tracce di sangue trovate sul posto, che hanno portato inizialmente a pensare all’opera di un gruppo di persone, confermano questa ricostruzione. Il panettiere sarebbe anche salito a bordo della propria auto, travolgendo lo chef che, per difendersi, gli ha lanciato contro una pietra, sfondando uno dei vetri. Alla fine è crollato a terra. Il panettiere è fuggito a tutta velocità dalla zona, lasciando sull’asfalto i segni dei pneumatici e il copri cerchioni dell’auto. Alcune fasi del delitto sono state riprese dalle telecamere che hanno consentito ai carabinieri di individuare il 43enne. Nel pomeriggio è stato rintracciato e portato in caserma. L’auto è stata sequestrata.

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