Si è conclusa la campagna scavi 2021 condotta dall’Università di Bologna nell’area nuragica di Tanca Manna. I risultati sono stati illustrati all’amministrazione comunale dal direttore degli scavi Maurizio Cattani, docente di Preistoria e protostoria nell’ateneo felsineo, e dagli archeologi Demis Murgia, Rossana Conti e Paulo Mazza, alla presenza dei responsabili della soprintendenza dei Beni archeologici di Sassari e Nuoro, Gianluigi Marras e Enrico Dirminti. Le operazioni sono portate avanti anche grazie al prezioso e gratuito contributo degli studenti specializzandi dell’università bolognese.
Come hanno spiegato gli esperti, l’attività ha consentito di portare alla luce nuove scoperte che permettono di ricostruire con sempre maggiore accuratezza le caratteristiche dell’insediamento, quali dimensioni e modalità di costruzione, e le usanze degli antichi abitanti. Uno dei rinvenimenti eccezionali riguarda un frammento di pintadera che coincide perfettamente con un altro scoperto negli anni Sessanta dall’archeologo Ercole Contu, durante la prima campagna di scavi effettuata nell’area. Le ricerche hanno inoltre permesso di trovare altri resti di capanne attorno al nuraghe, portando a dieci il numero totale fino a oggi dissotterrato. Le scoperte saranno utili per arricchire la ricostruzione virtuale dell’insediamento grazie alla quale, con l’apposito visore, è possibile immergersi nell’ambiente di 3600 anni fa. Nell’area contigua a quella archeologica le abitazioni, con l’ausilio dell’agenzia Forestas, saranno ricreate a grandezza naturale e arredate con le riproduzioni delle suppellettili trovate dagli archeologi.
Le attività all’interno del parco non sono limitate alla sola ricerca archeologica. Oltre alle visite canoniche, la valorizzazione dell’area passa infatti anche dall’organizzazione di laboratori rivolti a bambini, ragazzi e adulti, in cui i partecipanti si cimentano nella realizzazione di vasi di argilla, nell’impasto e cottura del pane e possono assistere alla fusione del bronzo con le antiche tecniche. Inoltre, i visitatori più piccoli vengono coinvolti nella simulazione di uno scavo archeologico. In vista della ripresa delle attività in primavera, all’interno del parco sarà allestita anche una zona ricettiva con bookshop.
«L’area di Tanca Manna – dichiara il sindaco Andrea Soddu – rappresenta un fiore all’occhiello della nostra città, sia dal punto di vista archeologico, che da quello culturale e ricreativo. Grazie al suo recupero e valorizzazione scopriamo sempre nuove cose sulla vita e le abitudini dei nostri antichi antenati e, allo stesso tempo, riqualifichiamo il quartiere dotandolo di un parco vivibile per piccoli e adulti».
«Abbiamo già rinnovato la convenzione con l’Università di Bologna per la prossima campagna di scavi – annuncia l’assessora all’Ambiente Valeria Romagna -. Insieme agli archeologi Demis Murgia e Rossana Conti, l’Ateneo sta facendo un ottimo lavoro e proseguire in continuità è fondamentale per valorizzare il parco e mettere a disposizione dei cittadini e dei turisti un angolo in cui trascorrere dei momenti all’insegna della storia e della cultura».