Manifestazione sulla Sanità: il sit in dei Rossomori si svolgerà ai Giardini di piazza Vittorio Emanuele

Il sit in  dei Rossomori  previsto per domani pomeriggio nello spazio antistante alla chiesa delle Grazie è stato spostato ai Giardini  di piazza Vittorio Emanuele dove già dalla mattina, sarà teatro della mobilitazione organizzata dall’associazione “Vivere a colori”.

La scelta condivisa anche dalla Questura è scaturita  dalla possibile ampia partecipazione di persone.

«Viene da lontano il collasso del sistema sanitario anche se oggi si aggrava di spaventose, attuali, incapacità. Viene dal numero chiuso per l’accesso alla facoltà di medicina, deciso a suo tempo e sempre da tutti confermato, anche quando era evidente a chiunque l’età media dei medici che incontravamo negli ospedali, nei poliambulatori, nella medicina di base. Non occorreva nessuna grande competenza in organizzazione sanitaria per capire che nel giro di pochi anni sarebbe stato necessario un ricambio di massa di quei professionisti ma questo si è voluto consapevolmente ignorare. Viene dalla volontà di impedire l’accesso alle scuole di specializzazione dei giovani laureati imponendo, contestualmente, il titolo di specializzazione per l’assunzione nel sistema sanitario. Viene dai tagli di investimenti, che traducono una precisa volontà di non garantire la salute a tutti. Manca tutto oggi. Rimane il privato quando c’è, e non c’è sempre. Perché il privato non deve garantire niente, sceglie dove è più conveniente investire e su quali prestazioni.

Anni di tagli, di smantellamenti di reparti, di piccoli ospedali lasciati morire. Anni di “riordino della rete ospedaliera” assegnando posti letto agli ospedali privati e togliendoli a quelli pubblici. Anni senza incidere e senza modificare di una virgola le grandi criticità che accentuavano la difficoltà delle parsone ad acceder alle cure. Anni senza dire una parola e senza esprimere un pensiero sulla sanità territoriale concentrando tutto in quegli ospedali sotto organico, dove chi andava in pensione non veniva sostituito.

Tutto il Centro Sardegna si sta trasformando in un deserto di servizi sanitari. Le ultime chiusure al San Francesco e nei piccoli ospedali, i posti vacanti nelle guardie mediche e nella medicina generale, l’assenza di una sanità territoriale sono atti di inaudita violenza contro il territorio e le persone che lo abitano».

Share
Published by
Sonia