Riunione urgente in Regione sul caso San Francesco: e sui social si chiedono fatti non inutili promesse

È in corso in queste ore in Regione a Cagliari una riunione urgente sulla grave situazione sanitaria riguardante l’ospedale San Francesco di Nuoro. Una situazione pericolosamente precipitata dopo  la chiusura della Chirurgia per mancanza di medici. I Vertici sanitari dell’ASSL ATS locali stanno interloquendo con  l’assessore alla Sanità Mario Nueddu per le criticità più imminenti da risolvere (APPROFONDISCI).

Intanto sui social monta la polemica contro l’Istituzione Regionale, alla quale, si chiedono fatti e non promesse.

“Ma perché non si fanno i nomi di chi in realtà ha voluto che Nuoro in questi ultimi dieci anni diventasse un paese senza servizi?” scrive qualcuno mentre in un altro post si evince tutta la drammaticità che in queste ore si vive al nosocomio cittadino: ” Ne sa qualcosa mia cognata….È lì da ieri alle 14 al pronto soccorso Aspettando la visita cardiologica per il padre…. che ha anche il Parkinson… Vergogna”.

In molti post si chiedono le dimissioni dell’assessore ma si sottolinea come i consiglieri regionali barbaricini non abbiamo fatto niente per salvaguardare la sanità pubblica territoriale.

Sull’argomento interviene anche il movimento indipendentista Liberu: ”

Un altro tassello che cade a pezzi e a noi cittadini non resta che sperare di non aver mai bisogno di quei reparti negli orari notturni, e in quelli diurni e notturni dei prefestivi, come se le problematiche di salute avessero un’anima e potessero uniformarsi ai problemi.
Non è ironia, né sarcasmo ma ancora una volta ci troviamo a dover richiamare l’attenzione dell’assessore Nieddu e chiedergli cosa stia succedendo, cosa stia facendo concretamente per la sanità regionale prima che sia troppo tardi.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ai continui appelli da parte dei medici, perché in numero troppo ridotto per coprire tutti i turni. Noi di Liberu, abbiamo più volte organizzato dei sit-in e partecipato ai flash mob organizzati da altri gruppi o da cittadini, ma nulla sembra muoversi.
Di fronte al fuggi fuggi di medici, mancati rinnovi, trasferimenti o tutto ciò che può concorrere alla causa di tale situazione drammatica, ci sembra che i nostri politici abbiano perso di vista la questione sanitaria che dovrebbe occupare il primo posto nella loro agenda politica: ovvero l’assistenza sanitaria pubblica che ribadiamo è un diritto di tutti e garantisce i principi di uguaglianza e territorialità.
Rileviamo invece che la tendenza generale sia quella di privatizzare la sanità ed i segnali sono chiari: secondo i documenti del governo italiano sono previsti tagli di spese dal 2022 al 2024, tagli che incidono drasticamente sul numero del personale incentivando la fuga all’estero. E la Sardegna non è da meno, anzi.
La lentezza burocratica e di tutti i disservizi sanitari pubblici fanno sì che lo stesso cittadino si rivolga alle strutture private, col risultato intollerabile di dover pagare sia una sanità pubblica che non funziona sia la sanità privata. «l’Assessore Nieddu nel giugno scorso davanti ai Sindaci in protesta ha dichiarato: “ho avanzato in Conferenza delle Regioni due proposte che hanno trovato il favore dell’assemblea e attualmente sono in fase di valutazione: la prima consiste nell’apertura di un punto di Guardia Media H12 in tutte le sedi in cui non si riesca ad assegnare il medico di base, mentre la seconda riguarda la possibilità, ora che l’emergenza Covid ha allentato la presa, di impiegare le Unità speciali di continuità assistenziali, le Usca, anche per l’assistenza primaria, dove necessario. In questo caso servirà una modifica della legge istitutiva”. Impegni ipotetici, a cui corrispondono i fatti disastrosi che abbiamo davanti. E intanto i privati si sfregano le mani».

Il consigliere regionale nuorese della Maggioranza Pierluigi Saiu in un post appena pubblicato dichiara sul San Francesco: «

Nell’ultimo mese, nel reparto di chirurgia, sono arrivati un chirurgo da Ozieri e uno specializzando. Nell’ultimo anno sono andati via in otto da quel reparto, come riportato anche dalle notizie di stampa. Personalmente mi sono attivato perché la chirurgia di Nuoro avesse le migliori dotazioni e dei medici in più. Ho assecondato la richiesta del primario di acquisto di un nuovo robot chirurgico che avrebbe dovuto attrarre specialisti e rilanciare il reparto. In questi anni però troppi medici hanno chiesto di andare via, arrivando addirittura a licenziarsi.
Nella proposta di legge che entra oggi in consiglio regionale ci sono gli incentivi economici per medici e specializzandi che vadano in sedi disagiate o con forti carenze di personale come Nuoro, ma adesso serve una risposta immediata perché si tratta di garantire il diritto alle cure essenziali dei cittadini. Quindi occorre attivare immediatamente tutte le misure di emergenza necessarie. Tutte»

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Sonia