Dalla Corea arriva “Squid Game” il gioco in cui si spara ai disperati per vincere il montepremi milionario

Sonia

Dalla Corea arriva “Squid Game” il gioco in cui si spara ai disperati per vincere il montepremi milionario

martedì 19 Ottobre 2021 - 12:26
Dalla Corea arriva “Squid Game” il gioco in cui si spara ai disperati per vincere il montepremi milionario

Dalla Corea arriva Squid Game, un vero e proprio successo globale  trasmesso da Netflix e che in tre settimane è arrivato al primo posto in 90 Paesi, dagli Usa a gli Emirati Arabi, dal Brasile alla Lituania, Italia compresa (nonostante non ci sia il doppiaggio in italiano, ma sia possibile vederla solo sottotitolata).

Numeri che secondo il co- amministratore delegato di Netflix Ted Sarandos, stanno per portarla a diventare la serie non in lingua in inglese più vista di sempre sulla piattaforma e potrebbero anche renderla la più vista e popolare in assoluto, superando Bridgerton. A firmare Squid Game come sceneggiatore e regista è Hwang Dong-hyuk, secondo il quale il tanto atteso sì al progetto è arrivato perché il mondo è diventato “un posto dove storie di sopravvivenza uniche e violente sono benvenute per i legami con la realtà che viviamo” ha spiegato al Koren Times. Il regista e sceneggiatore ha voluto riflettere nel racconto “la società competitiva di oggi – ha aggiunto con la Cnn -. Questa è una storia di perdenti che si barcamenano nelle battaglie quotidiane e vengono lasciati ai margini mentre i ‘vincenti’ continuano la loro scalata”.

Nello specifico si racconta la battaglia per la vita di 456 ‘concorrenti’ che accettano partecipare a una misteriosa serie di giochi per un ricco montepremi. Uomini e donne, di tutte le età, devastati dai debiti o da altri traumi, con carriere distrutte, violenze subite, crimini commessi o sogni di una nuova vita, portati su un’isola per ‘battersi’, tutti vestiti con la stessa tuta verde, in versioni riviste e corrette di giochi infantili, come Un due, tre stella il tiro alla fune o ‘il gioco del calamaro’ che dà il titolo  anche  alla serie.

Non si aspettano però che i perdenti nelle diverse manche vengano giustiziati e che ogni morto arricchisca il jackpot per il vincitore fino a 45.6 miliardi di won (circa 33 milioni di euro). Il tutto sotto il controllo di un frontman e le sue guardie / carnefici, armate di mitra, mascherate e incappucciate in divise rosse .

Tra gli interventi più pertinenti sulla definizione del gioco quella del giornalista e intellettuale Massimo Grammelini che scrive: «È la storia di 456 cristi che indebitati fino al collo decidono di partecipare a una sorta di “giochi senza frontiere” in cui un concorrente vince l’intero montepremi e gli altri 455 vengono eliminati  fisicamente da guardie mascherate. Uccisi per il sollazzo di un manipolo di ricconi che assiste allo spettacolo dai maxischermi, scommettendo come alle corse dei cavalli».

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