Le mascherine di stoffa non sono in grado di proteggere dal contagio da Sars-Cov-2. A fugare gli ultimi dubbi è una nuova scheda della rubrica Dottoremaeveroche.it, pubblicata dalla Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo) che utilizza i risultati, anticipati come preprint, di uno dei primi studi randomizzati condotti sull’efficacia dei dispositivi di protezione individuale.
Lo studio è stato condotto in 600 villaggi del Bangladesh da ricercatori di Università di Yale, Johns Hopkins e Stanford. A una parte dei 340.000 cittadini coinvolti è stata data una mascherina chirurgica che poteva essere lavata e riutilizzata, agli altri una mascherina di stoffa di alta qualità a tre strati. Tuttavia, non sono state scelte casualmente le singole persone che avrebbero dovuto indossare un tipo di maschera o l’altra, ma le diverse protezioni sono state assegnate a tutti gli abitanti di diversi villaggi, in modo casuale.
Le mascherine in tessuto non hanno dato alcun vantaggio rispetto al braccio di controllo che non prevedeva alcun intervento. Invece, le chirurgiche hanno mostrato un beneficio modesto: indossarle sembra possa ridurre il contagio dell’11,2%. Lo studio, di cui si attende la pubblicazione su rivista, conclude la rubrica della Fnomceo, “è importante perché dimostra la fattibilità di studi randomizzati controllati anche per valutare la reale efficacia dei diversi dispositivi di protezione individuale”. Fino a oggi le evidenze in materia, infatti, “derivavano da studi condotti in laboratorio e su pochi individui, quindi soggetti a vizi metodologici”. (ANSA).