Una terapia intelligente ideata in Italia è stata approvata da Aifa con una doppia indicazione: contro il tumore al polmone ma anche “ad ampio spettro” per diversi altri tumori. È la prima volta che una terapia nasce proprio con questo tipo di indicazione tanto da fare introdurre un nuovo concetto: quello di target agnostico, cioe’ che agisce indipendentemente dall’organo colpito dal tumore. Il trattamento si è dimostrato efficace in pazienti con tumori solidi di diverso tipo, tra cui sarcoma, carcinoma polmonare non a piccole cellule, tumori MASC (mammary analogue secretory carcinoma) delle ghiandole salivari, carcinoma della mammella secretorio e non secretorio, tumori della tiroide, carcinoma colorettale, neuroendocrino, pancreatico, ovarico, carcinoma endometriale, colangiocarcinoma, tumori gastrointestinali e neuroblastoma cui tumori del polmone, del colon, nel neuroblastoma e in molti altri tumori solidi.
I pazienti che hanno una particolare mutazione, quella NTRK, individuata con un test, potranno accedervi. Entrectinib e’ un farmaco a bersaglio molecolare la cui creazione ha preso le mosse dagli studi nei laboratori del Nerviano Medical Sciences e proseguita le successive fasi al Niguarda Cancer Center e all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il via libera di AIFA si legge in una nota della Roche “segna una svolta rivoluzionaria nel panorama dell’oncologia di precisione e nel contesto regolatorio nazionale”. “Siamo doppiamente orgogliosi di questo traguardo, raggiunto grazie ad una ricerca scientifica made in Italy e a un iter regolatorio all’avanguardia, che, rispetto agli altri Paesi, ha reso possibile ai pazienti italiani l’accesso a una terapia personalizzata intelligente” ha affermato Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche Italia. Filippo de Braud, Professore Ordinario di Oncologia Università degli Studi di Milano e Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica e Ematologia Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano ha spiegato che il valore di questa terapia target è ampiamente dimostrato dalle evidenze raccolte nei trial clinici e si ottengono buone percentuali di risposta intracranica, superiori al 50%, in presenza di metastasi cerebrali al basale. Questa terapia può davvero rivoluzionare le prospettive di trattamento per “i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato ROS1-positivi e per i pazienti con tumori NTRK-positivi. La sua spiccata efficacia gli consente di essere attivo a livello del sistema nervoso centrale, spesso sede di metastasi difficili da trattare, offrendo ai pazienti oncologici nuove possibilità di cura e un miglioramento dell’aspettativa di vita – ha affermato Silvia Novello, Prof.ssa ordinaria di Oncologia Medica presso l’Università degli Studi di Torino e Presidente di WALCE Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe). – I trial clinici mostrano una risposta in circa il 70% dei pazienti con carcinoma polmonare NSCLC ROS1-positivo di cui il 35% presentava metastasi cerebrali, evidenziando anche un buon profilo di tollerabilità e maneggevolezza, aspetti fondamentali sia per i clinici sia per i pazienti che possono beneficiare di questa terapia orale. Per il corretto e proficuo impiego di questo, così come degli altri farmaci targeted, è indispensabile identificare i bersagli d’azione, effettuando test di profilazione genomica che identificano le alterazioni genetiche”.