Roglic mattatore alla Vuelta, tris di trionfi e poker di tappe

Sonia

Roglic mattatore alla Vuelta, tris di trionfi e poker di tappe

lunedì 06 Settembre 2021 - 03:01
Roglic mattatore alla Vuelta, tris di trionfi e poker di tappe

MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Il re di Spagna e delle cronometro è sempre Primoz Roglic. Nell’epilogo della Vuelta 2021 lo sloveno del team Jumbo-Visma non si risparmia e si conferma imbattibile nella prova contro il tempo. Dopo l’oro olimpico di Tokyo e il successo nella prima tappa dell’ultimo grande giro della stagione, Roglic si impone anche nei 33.8 km da Padron a Santiago di Compostela. L’ennesima prova di forza che rovina la serata a Magnus Cort Nielsen (EF Education-Nippo), apparso inavvicinabile per il resto dei corridori in gara. Non per la maglia rossa, che gli rifila 14 secondi e tira fuori gli artigli, superando addirittura Enric Mas negli ultimi metri. Altro “atto di superiorità” nei confronti dello spagnolo del Movistar team, secondo nella classifica generale. Il primo degli umani, a confronto dell’alieno Roglic che, con i suoi 4’47” di vantaggio su Mas, vince la Vuelta con il margine più ampio dal 1997.
“Sono state tre settimane super, sono felice per tutti i ragazzi intorno a me e per la squadra. E’ stata durissima soprattutto l’ultima settimana, ma mi sono divertito molto nel sentire il calore della gente”, le parole del mattatore della Vuelta, al terzo successo consecutivo (dopo i trionfi del 2019 e dello scorso anno) come Roberto Heras (2003-05, recordman con quattro trionfi complessivi) e Tony Rominger (1992-94). “Ma non penso alle statistiche, mi concentro su ciò che devo fare”, il suo “mantra”, che gli ha permesso di sbaragliare la concorrenza con quattro successi di tappa nell’edizione appena conclusa.
L’ultimo gradino del podio conclusivo va a Jack Haig (Bahrain Victorious), che si difende e incrementa il vantaggio su Adam Yates. La maglia verde è di Jakobsen (Deceuninck Quick-Step); quella a pois di Michael Storer (Team Dsm); mentre quella bianca è sulle spalle di Gino Mader (Bahrain Victorious).
(ITALPRESS).

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