“Oltre la tempesta”: a Macomer presentato l’ultima opera di Paolo Crepet

Salvatore

“Oltre la tempesta”: a Macomer presentato l’ultima opera di Paolo Crepet

giovedì 26 Agosto 2021 - 08:56
“Oltre la tempesta”: a Macomer presentato l’ultima opera di Paolo Crepet

Paolo Crepet

Un pubblico attentissimo e numeroso ha assistito alla presentazione del libro di Paolo Crepet Oltre la tempesta, nell’ultimo degli incontri organizzato nell’ambito di della decima edizione di “Libero evento”, il Festival patrocinato dal Comune di Macomer.

Il titolo dell’opera allude alle aspettative che l’attuale tempesta, ovvero la pandemia da Covid, suscita in termini di cambiamento ed innovazioni. “Siamo tutti naviganti” ha esordito Crepet, stimolato da Marco Loi, “e speriamo meglio di prima”. Le aspettative però cozzano con la situazione attuale e, per un paio d’ore, il noto psichiatra- sociologo- autore ha intrattenuto il pubblico con una disamina sulla situazione attuale, che non appare consolatoria. A iniziare dalla situazione economica dello stato che vede aumentare il debito pubblico , o dalla scuola, che promuove tutti e dimostra il suo fallimento, insieme alla crisi educativa che vede i genitori incapaci di creare l’autonomia per i figli, molti dei quali rimangono a casa ancora a 40 anni. Finiti i tempi nei quali si dimostrava molto coraggio come Italo Calvino che stracciò la tessera di partito, dopo i carri armati a Praga. Molti, a proposito di vaccini, parlano di libertà, ma l’unica libertà è quella di ammalarsi. D’altronde di quale libertà si parla quando aderendo ai cooki sullo smartfone diventiamo tutti schiavi. Abbiamo smesso di frequentare i locali pubblici e, a proposito di scuola, perché gli insegnati non dovrebbero vaccinarsi? La didattica a distanza ha come risultato l’estinzione della educazione. Abbiamo bisogno di una classe dirigente colta. ‘E stata fatta una battaglia per colpire la cosi detta casta, con lo slogan uno uguale uno. Ma coloro che hanno messo a punto i vaccini sono persone che hanno una struttura valida e costituiscono una elite. Ora qualche filosofo, alludendo a Cacciari, risente dell’età quando dice che il vaccino è stato fatto in fretta. Ma Fauci, il virologo americano, non parla di filosofia e il procedimento per il vaccino è più o meno lo stesso messo a punto per l’aviaria, una epidemia che per fortuna non è scoppiata.

Non sono mancate le critiche per il rave di Viterbo, con migliaia di ragazzi curvi sullo smartphone, ad ascoltare, giorno e notte, la stessa monotona musica. Almeno ai vecchi tempi degli anni 60, secondo Crepet, si ascoltava la musica dei Beatles, che ispirava subito un senso di gioia e il testo di una canzone di Bob Dylan è stato letto durante la premiazione di un Nobel. A Silicon Valley, ha concluso Crepet, sono contenti se verrà fuori una generazione gobba e mezzo cieca perché curva sul telefonino. “Io preferisco le osterie”.

Pier Gavino Vacca

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