Il 26 agosto 1971, alle ore 13.30, in una giornata bollente con un crescendo climatico di 42 gradi di media, Michele Tatti, giornalista dell’Unione Sarda, ricordava sull’opuscolo Unu Monte ‘e chisina, splendido quanto tragico documento storico sull’evento, il più drammatico rogo che la montagna dei nuoresi ebbe a subire a memoria d’uomo. Alle 13.30 di quel giorno, almeno 5 esche, “in sas percas de Capparedda”, scatenarono l’inferno e l’Ortobene con migliaia di piante e creature si dissolse nel fumo, trascinando con se anche la vita del capraro Francesco Catgiu.
Nel 50° anniversario, all’interno delle proposte culturali offerte ogni anno dal comitato Ultima Spiaggia a tutela dell’Ortobene e rappresentata dal Presidente Antonio Costa verrà ricordato, questo giovedì (26 agosto 2021), sullo stesso monte, alle 19,00 all’interno del parco, dalla Associazione Culturale Turulia60, presieduta da Piero Salerno.
Grazie ad un’idea della regista Valeria Polimene su un lavoro teatrale già scritto da Pietro Pala intitolato Nùgoro, che a sua volta sarà rappresentato al Ten di Nùoro alla fine di quest’anno. In pratica da quest’ultimo verrà estrapolato il “quadro” che racconta del rogo rievocando una normale giornata nuorese, alle porte del Redentore, almeno fino a quando l’inferno non scese sulla terra. Ospiti della serata, in qualità di testimoni del tempo,Antonio costa, Michele Tatti, l’ex sindaco nuorese Annico Pau, Felice Corda, Giuseppe mariano Delogu, coordinati da Pietro Ruddellat. Per le voci che ripercorreranno quei ricordi, Caterina Soro, Davide Catgiu, Graziella Spanu, Flavio Cabizzosu, Armando Lodi, Osvaldo Boeddu, Salvatore Sanna. Colonna sonora, il Coro Ortobene di Nùoro.