Polizia e Guardia costiera abbordano e sequestrano veliero “Corto Maltaise” – VIDEO

Salvatore

Polizia e Guardia costiera abbordano e sequestrano veliero “Corto Maltaise” – VIDEO

martedì 17 Agosto 2021 - 10:55
Polizia e Guardia costiera abbordano e sequestrano veliero “Corto Maltaise” – VIDEO

L'abbordaggio del veliero Corto Malataise

Guardia Costiera e Squadra Mobile abbordano il veliero a largo delle coste di Cagliari Sequestrato un veliero di 17 metri.

L’operazione è stata portata a termine la sera del 14 agosto da parte della Guardia Costiera e Squadra Mobile a 2 miglia a largo della spiaggia di Piscinni (Cagliari).  Un veliero di 17 metri il “Corto Maltaise” battente bandiera olandese, è stato bloccato in quanto a bordo c’erano degli uomini di origine magrebina definiti “uomini di potere” e “bombe per l’Europa”.

Le norme di comportamento all’interno del veliero

A bordo c’erano i due ai vertici dell’organizzazione criminale Mourad Zaouli 62 anni tunisino e Gustav Peikert 26enne tedesco per i quali, il G.I.P. di Cagliari  e sotto l’egida della direzione distrettuale Antimafia, ha emesso due ordinanze di custodia cautelare.

I due sono indagati per aver partecipato ad un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata a far entrare in Italia stranieri privi di titoli di soggiorno e pericolosi esponenti della criminalità internazionale.

Per le attività di localizzazione del veliero è stato fondamentale l’impiego di mezzi aerei e navali della Guardia Costiera, con il coordinamento del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (I.M.R.C.C.) di Roma.

Il 14 agosto, dopo diverse missioni di ricerca protratte da sei giorni, un velivolo ATR42 della Guardia Costiera ha individuato il “Corto Maltaise” a 50 miglia a sud della Sardegna. Il veliero era monitorato anche da una microspia Gps/Gsm installata dagli uomini della sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile.

L’abbordaggio. L’operazione  è scattata alle 20.30, quando due motovedette della Guardia Costiera, con a bordo anche personale della Squadra Mobile, hanno intimato all’equipaggio di arrestare l’imbarcazione. L’area era sorvegliata da un elicottero e da un velivolo ART42 della Guardia Costiera.

Il  “Corto Maltaise” era all’ancora nel golfo di Piscinni, dove era giunto circa due ore prima dopo aver fatto scalo un giorno in Tunisia e due giorni a largo delle coste algerine.

Le indagini  sono iniziate il 30 agosto 2020, dopo lo sbarco a Capo Malfatano, in provincia di Cagliari, di cinque tunisini e due tibetani. I migranti furono avvistati da alcuni bagnanti mentre scendevano a terra dal tender partito dal veliero. Furono poi fermati dai Carabinieri, chiamati dal gestore di un chiosco, e portati nel centro di accoglienza di Monastir .

La ricostruzione di quello sbarco ha permesso agli uomini della Squadra Mobile di avviare una complessa indagine e di attivare numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, attraverso le quali sono stati raccolti gravissimi indizi di colpevolezza a carico degli indagati sull’esistenza di un’associazione a delinquere, con ramificazioni internazionali, in grado di trasportare in Italia decine di stranieri provenienti dal nord Africa e dai paesi asiatici (Tunisia, Algeria, India, Cina, Taiwan, Vietnam).

Il costo del viaggio con il veliero con destinazione Italia e il successivo trasporto in auto verso altri paesi dell’Unione Europei variava dai  3mila  ai 6mila euro a persona.

Gli stranieri venivano prelevati dalla Grecia o dalle coste della Tunisia e dell’Algeria, “da dove si poteva partire senza subire controlli”, come affermato nei dialoghi intercettati.  Il sodalizio criminale  era in grado di mettere a disposizione dei migranti documenti falsi, qualora servissero. Alcuni viaggiavano anche con documenti autentici.

Le indagini hanno anche documentato che il 29 novembre 2020 gli arrestati hanno trasportato sulle coste siciliane 19 stranieri, di origine vietnamita e di Taiwan, che prima erano stati fatti transitare attraverso la Turchia e poi imbarcati in Grecia.

In quella occasione, il veliero aveva stazionato nella rada del porto di Siracusa per tre giorni. La segnalazione della Squadra Mobile di Cagliari, sotto il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, aveva consentito alla Questura di Siracusa di intervenire e di bloccare tutti i clandestini, dopo il loro sbarco in una parte nascosta dello scalo marittimo.

I vertici dell’organizzazione. Il “Corto Maltaise” veniva gestito dal Zaouli, che è anche l’armatore, mentre il Peikert svolgeva le mansioni di “manager di bordo”, come lui stesso si definiva con i migranti, e organizzava gli sbarchi. Sul veliero sono stati trasportati sino a trenta migranti.

Durante la perquisizione dell’imbarcazione gli uomini della mobile hanno rinvenuto un foglio, appeso in diverse parti della barca, nel quale si davano precise istruzioni ai clandestini, per “facilitare” la convivenza a bordo durante le lunghe traversate sino alla Sardegna o alla Sicilia. Ai migranti veniva dato ordine in inglese, di: “non parlare mai con il Capitano”; “non entrare nella stanza del Capitano e nel bagno dell’equipaggio”; “non fare nessuna foto”; “non gettare in mare la spazzatura”; “non salire mai in coperta durante le ore del giorno”; “non prendere cibo se non autorizzati ma solo acqua”; “pulire ciò che viene sporcato”; “non fumare nelle cabine”. Le istruzioni terminavano con un quasi ironico “benvenuti a bordo”. All’operazione di sabato scorso ha partecipato anche personale della DIGOS e del Commissariato P.S. di Iglesias.

Il veliero è stato sottoposto a sequestro preventivo e condotto nel porto di Cagliari mentre i due arrestati si trovano nel carcere di Uta.

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