È cominciata questa mattina alle 9 la visita istituzionale del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, con il viceministro dello sviluppo economico, Alessandra Todde e il sottosegretario del ministero della Transizione ecologica, Ilaria Fontana, nei comuni della provincia di Oristano colpiti dagli incendi delle scorse settimane.
Prima tappa della visita nei comuni di Cuglieri, Scano e Tresnuraghes dove le cariche di governo stanno incontrando i sindaci. «Il governo vuole dimostrare estrema vicinanza ai territori, ai sindaci, alle imprese, agli imprenditori e ai cittadini che in queste settimane hanno vissuto sulla propria pelle le devastazioni causate dagli incendi. L’obiettivo di oggi è confermare che lo Stato c’è» dichiarano i tre esponenti del Governo Draghi.
«Il Governo interverrà nel modo più opportuno, stiamo valutando i dispositivi normativi: credo che sarà probabile una gestione complessiva del tema incendi che ha colpito più Regioni con una o più strutture commissariali che dovranno avere la giusta flessibilità di utilizzo delle risorse sulla base delle esigenze dei territori filtrate dai sindaci».
Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole e forestali, Patuanelli, intervenendo all’assemblea dell’ANCI a Sennariolo, durante il sopralluogo nel Montiferru colpito dai roghi di luglio.
«Non posso ancora dare delle cifre – ha spiegato – posso però dire che quello che ho visto oggi mi fa capire che l’entità dei fondi necessari alla Sardegna non sarà certo di poco conto. In ogni caso – ha sottolineato Patuanelli – dovremo lavorare con la Regione evitando che ci si sovrapponga con misure che vadano a interessare gli stessi soggetti. Dovremo essere complementari nelle cose che facciamo e sono convinto che assieme sapremo affrontare questo momento difficile».
«La cultura della tutela ambientale non può essere confusa con la cultura dell’abbandono. Quando si parla di bosco e tutela forestale – ha spiegato Patuanelli – si deve parlare anche di prelievo: attraverso una sana gestione della foresta, le si consente di crescere senza danni. Quindi poniamoci la questione della gestione del territorio: di certo dobbiamo garantire la presenza di produttori che siano nelle condizioni di custodire il territorio su cui producono, e dobbiamo riuscire a garantirgli un reddito. In che modo? Non attraverso i pagamenti diretti ma concentrando le risorse sugli investimenti di tutela del territorio attraverso il piano strategico nazionale dell’agricoltura che stiamo predisponendo e che avrà il duplice effetto di garantire investimenti sulla tutela ambientale e sulla tutela del reddito degli agricoltori. Ormai – ha aggiunto il ministro – il rischio e la gestione del rischio sono elementi centrali in agricoltura: credo che vada costituito un fondo di motorizzazione che intervenga in questi contesti, fatto salvo il dovere di perseguire i criminali con le norme che ci sono».