La Sardegna restituisce al Perù reperti archeologici rubati: l’indagine era partita da Nuoro

Sonia

La Sardegna restituisce al Perù reperti archeologici rubati: l’indagine era partita da Nuoro

venerdì 23 Luglio 2021 - 10:36
La Sardegna restituisce al Perù reperti archeologici rubati: l’indagine era partita da Nuoro

Anfore di Cultura Chancay (1000-1300 d.C.) e “Pativilca”(200-900 d.C.)

Le indagini partirono nel 2017  da Tonara, quando i Carabinieri della Compagnia coordinati dal Comando Provinciale di Nuoro e assieme al Nucleo TPC di Cagliari avevano sequestrato all’interno di un procedimento penale nei confronti  di una persona della provincia di Nuoro oltre centomila reperti di diverse civiltà tra questi anche un’anfora precolombiana della cultura Pativilca databile tra il 200 e il 900 D. C. .

Oggi dopo quattro anni questo prezioso oggetto è stato restituito assieme ad un altro della stessa epoca rinvenuto in Sicilia nel 2015 all’interno di una operazione come quella fatta in Sardegna, sono stati restituiti all’ambasciatore Peruviano.

I reperti peruviani restituiti

I reperti peruviani restituiti

Un cantaro e un’olla in ceramica, di stile preispanico, provenienti dalle culture delle coste settentrionali e centrali del Perù (1000 – 1476 d.C.) sono stati consegnati dal Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, a S.E. Julio Eduardo Martinetti Macedo, ambasciatore del Perù a Roma, quattro beni culturali appartenenti alla Repubblica peruviana.

Cantaro e olla in ceramica, di stile preispanico (1000 – 1476 d.C.)

Cantaro e olla in ceramica, di stile preispanico (1000 – 1476 d.C.)

Queste due operazioni si inseriscono in un’indagine ben più ampia dove a seguito di una segnalazione anonima, i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma  hanno sequestrato  altri 19 reperti di presumibile interesse storico-archeologico, risalenti alle civiltà precolombiane e/o preispaniche. I beni erano custoditi presso i locali di un convento romano.
Con la collaborazione dei funzionari del Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma e, successivamente, degli archeologi della peruviana Direzione Generale di Difesa del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura, è stato accertato che, dei 19 reperti archeologici sequestrati, solo due erano indiscutibilmente autentici e ascrivibili al periodo “intermedio tardo” (1000 d.C. – 1476 d.C.), provenienti dalle culture delle coste settentrionali e centrali del Perù.

I funzionari del Ministero della Cultura peruviano hanno richiesto la restituzione dei due beni archeologici in quanto pertinenti al patrimonio culturale dello Stato. Il 24 ottobre 2019 è stato emesso il relativo decreto di dissequestro e restituzione dei due beni autentici alle Autorità peruviane, mentre i restanti 17, considerati non autentici, sono stati affidati al Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma.

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