Nuoro. A Spazio Ilisso, domani 7 luglio, si inaugura il “Museo della scultura del ’900 sardo”

Salvatore

Nuoro. A Spazio Ilisso, domani 7 luglio, si inaugura il “Museo della scultura del ’900 sardo”

martedì 06 Luglio 2021 - 17:22
Nuoro. A Spazio Ilisso, domani 7 luglio, si inaugura il “Museo della scultura del ’900 sardo”

Spazio Ilisso, un'angolo della sala Ciusa (foto N.Dietzel)

Domani, mercoledì 7 luglio, alle ore 19:00, nei locali dello Spazio Ilisso (in via Brofferio 23 a Nuoro) sarà inaugurato il Museo della scultura del ’900 sardo.

All’interno della splendida cornice dell’antica casa padronale nel cuore del Capoluogo barbaricino, al piano terra e in uno dei due giardini, sarà esposta una collezione permanente di oltre 100 opere dei massimi artisti isolani: Francesco Ciusa, Costantino Nivola, Salvatore Fancello, Maria Lai, Eugenio Tavolara, Gavino Tilocca, Pinuccio Sciola, alcuni celebri anche in ambito internazionale.

Si tratta di un nuovo percorso di conoscenza dell’arte sarda del Novecento, focalizzato sulla scultura, che inizia con Francesco Ciusa, la cui opera, La madre dell’Ucciso, era stata accolta in maniera entusiastica alla Biennale di Venezia del 1907. Il viaggio prosegue con gli artisti sardi più acclamati dalla critica che hanno segnato il XX secolo, come Salvatore Fancello che, insieme a Leoncillo, Fontana, Broggini, Melotti, Fabbri e Marini, venne definito da Giò Ponti tra i «fondatori e nuovi adepti della moderna ceramica italiana»; o Costantino Nivola – noto negli Stati Uniti per il suo apporto all’architettura moderna e al design urbano – a cui recentemente il Magazzino Italian Art (Cold Spring, NY) ha dedicato un’ampia esposizione (Nivola: Sandscapes); per giungere infine alla più recente Maria Lai, scomparsa nel 2013, alla quale nel 2017 la Biennale di Venezia e Documenta 14, nella duplice sede di Atene e Kassel, hanno dedicato un’importante sezione, inaugurando una fortunata stagione di consenso di pubblico rimarcata dalle mostre organizzate dagli Uffizi (Pitti, Firenze, 2018) e dal MAXXI (Roma, 2019).

Spazio Ilisso, uno dei giardini (foto N.Dietzel)

Spazio Ilisso, uno dei giardini (foto N.Dietzel)

L’allestimento della raccolta permanente all’interno di una sede nata come abitazione deriva dall’intento di voler conservare quella atmosfera di “casa” che consente di riportare l’arte alla quotidianità, in un ambiente accogliente e familiare, senza prescindere dalla sua funzione culturale e educativa. Spazio Ilisso nasce, dunque, con una nuova concezione di ambiente museale che diviene esso stesso oggetto di fruizione, non solo contenitore di opere d’arte e mostre temporanee ma anche luogo d’incontro, con gli ampi giardini sempre aperti al pubblico, in cui le sculture dialogano con le essenze naturali preesistenti.

Dopo l’apertura, nel dicembre del 2019, si è assistito a una grande ed entusiastica affluenza di visitatori; l’intento era quello di presentare la raccolta permanente di scultura nella primavera successiva ma la pandemia ha imposto una necessaria posticipazione. Con l’attesa inaugurazione del Museo della scultura del ’900 sardo, al piano terra e nei giardini, si completa quindi il progetto espositivo di Spazio Ilisso; al primo piano si proseguirà con l’allestimento di mostre temporanee inerenti alla ricerca e alle relazioni fra le arti visive, declinate nei differenti ambiti espressivi del contemporaneo, mentre i giardini continueranno ad accogliere il pubblico interessato a rappresentazioni teatrali e di danza, spettacoli musicali e presentazioni di libri.

Spazio Ilisso, uno dei giardini (foto N.Dietzel)

Spazio Ilisso, uno dei giardini (foto N.Dietzel)

Lo spazio – Il complesso che ospita lo Spazio Ilisso è il risultato di due distinti momenti costruttivi; all’abitazione di inizio ’800, dal carattere popolare, disposta a “L” attorno al pozzo del patio interno, si aggiunge nei primi anni del ’900 l’edificio su tre livelli in stile liberty. La scala rampante per l’accesso al piano rialzato domina il giardino su via Brofferio, che presenta ai lati due begli esemplari di cedro del Libano, cinto da un’elegante ringhiera e da un cancello in ferro battuto. Un secondo giardino, interno e più intimo, ingloba il pozzo e ospita diverse varietà di rose e altre pregevoli specie presenti nei vecchi giardini nuoresi. La struttura, oggi destinata alla pubblica fruizione, ha richiesto anni di scrupoloso restauro conservativo.

Spazio Ilisso è uno spazio della memoria oltre che un centro espositivo e di produzione e promozione artistica e culturale. Inaugurato nel dicembre del 2019 per iniziativa della casa editrice Ilisso, con la volontà di condividere l’esperienza di 35 anni di ricerca, produzione editoriale e mostre d’arte, rende fruibile, attraverso una esposizione permanente, la più significativa collezione di scultura e ceramica sarda del ’900.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi