Un grande scacchiere in cui quotidianamente si spostano le pedine per non lasciare spazi scoperti: il dramma della sanità nuorese può essere riassunto in questo modo.
Esiste un documento che nel dettaglio riassume tutte queste criticità e spiega esattamente quanti medici mancano in ogni reparto, quanti ne occorrerebbero e quali reparti ormai sono al collasso. Una statistica dettagliata con numeri impietosi e drammatici.
Al San Francesco di Nuoro, per ovviare a queste carenze, i medici fanno turnover estenuanti e vengono spostati da un reparto all’altro per garantire un’assistenza adeguata ai pazienti. Ma ci sono situazioni nelle quali non si può fare molto. Al Pronto Soccorso, ad esempio, ci vorrebbero complessivamente 18 medici, compreso il direttore di reparto, ma attualmente ne operano solo 9, quindi la metà. Un altro reparto ormai al collasso è quello di Endoscopia, dove qui operano appena 3 medici (compreso il responsabile di reparto) e ce ne vorrebbero altri quattro per far entrare un settore ospedaliero così importante a regime. Dopo le 18,00 e nei weekend, se si dovesse essere colpiti da ictus, ad esempio, i pazienti vengono trasportati a Sassari con gravi rischi per la loro salute. Di giorno si può essere trasportati in elicottero ma di notte la corsa contro il tempo aumenta per questi pazienti in quanto il trasporto avviene in ambulanza.
Altri reparti vivono le stesse criticità e qui, in silenzio, il personale lotta quotidianamente perché tutto questo pesi il meno possibile sull’utente finale, che già deve affrontare il proprio dramma personale. E i neo assunti in medicina interna, intanto, fanno da tappa buchi… e meno male che ci sono.
Ma nel nosocomio nuorese non è tutto negativo; ci sono reparti che sono ancora un’eccellenza e che garantiscono servizi di routine immediati come il Laboratorio di analisi, in cui operano ottime professionalità; Oculistica è un altro reparto a pieno regime così come Radioterapia, uno dei migliori in Sardegna, in cui si riescono a seguire con tempistiche record pazienti provenienti da tutta l’isola.
Ieri si è riunita la Commissione sanità. Tanti gli interventi mirati da parte i forze politiche e dirigenti sanitari, dai quali traspare un barlume di speranza per salvare il carrozzone sanitario. Un nodo focale è la questione delle graduatorie, argomento che sarà affrontato al momento opportuno.
Ovviamente la carenza di medici nell’ospedale di Nuoro è stato l’epicentro del vertice, sollecitato dai sindaci del Nuorese che qualche giorno fa hanno protestato sotto il consiglio regionale.
La commissione, rappresentata dal presidente Domenico Gallus e dai consiglieri Daniele Cocco (Leu), Gianfranco Ganau (Pd) e Francesco Agus (Progressisti), ha sentito i responsabili dei reparti che hanno rappresentato le varie criticità. All’incontro ha partecipato anche il commissario straordinario di ATS Massimo Temussi, i consiglieri regionali Pierluigi Saiu (Lega) Elena Fancello (M5S), Giuseppe Talanas (Fi), la direttrice del San Francesco Grazia Cattina e la commissaria straordinaria della ASSL di Nuoro Gesuina Cherchi.
«In questo ultimo anno c’è stata grande capacità di resilienza e di organizzazione da parte del personale sanitario per compensare alle carenze di organico, ma purtroppo molte situazioni non sono compensabili – ha spiegato la dottoressa Cattina. “Il problema non si supera finché le assunzioni non si blindano dando priorità alle emergenze di ogni ospedale e non in base alle esigenze di trasferimento dei singoli medici che ,al 90%, sceglieranno Cagliari e Sassari» ha rimarcato la commissaria Cherchi.
Concordi i consiglieri regionali del territorio nel portare avanti la battaglia per salvare il San Francesco: «Abbiamo sempre lavorato al fianco dei sindaci senza guardare il colore politico – ha detto il consigliere Saiu – Lamentiamo la carenza di personale a cui l’ATS deve porre rimedio rapidamente. I medici devono essere messi nella condizione di venire a Nuoro in base allo studio delle priorità».
Il commissario Temussi ha ribadito «il buon livello di strutture tecnologico a Nuoro – ma ha anche sottolineato il problema del personale che è “diffuso su tutto il territorio nazionale”.
«È stata una riunione interlocutoria – ha rimarcato il consigliere Cocco – l’1 luglio si sarebbero dovuti nominare i direttori generali delle 8 Assl e il direttore dell’Ares dando così seguito alla riforma ma si sono prorogati i termini di due mesi. Si gestisce l’ordinaria amministrazione e non si risolvono i problemi».