Questa mattina, i Carabinieri della stazione di Sant’Antioco hanno arrestato un pescatore 30enne del paese nell’ambito delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cagliari, scattate in seguito alla denuncia presentata da un compaesano, oggetto di un attentato dinamitardo nella sua abitazione, episodio risalente al dicembre 2020, che per fortuna non causò solo danni strutturali.

Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno accertato che, nel centro abitato di Sant’Antioco erano in corso una serie di azioni violente (messe a segno, tentate o in fase di programmazione) che avevano origine da mancati pagamenti di precedenti forniture di sostanza stupefacente.

L’arrestato, presunto mandante dell’attentato, si è reso responsabile anche di estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti soprattutto cocaina. È sarebbe proprio il mancato pagamento di una partita di droga ad averlo indotto (servendosi di un complice) a far esplodere l’ordigno.

Le indagini, proseguite su altri fronti, hanno permesso di individuare anche il responsabile di un giro di prostituzione, un’altro compaesano, 50enne e anch’egli pescatore, che aveva assoldato alle sue dipendenze alcune giovani donne del Sulcis Iglesiente. Smascherati, inoltre, anche gli esecutori dell’incendio di un’autovettura di un meccanico, sempre di Sant’Antioco, che a loro dire si erano vendicati di un precedente “torto” subito.