Si è svolta ieri sera a Cagliari, sotto il palazzo del Consiglio Regionale di via Roma, il sit-in contro le esercitazioni dell’aeronautica USA, Inglese, Israeliana e di altri eserciti NATO in Sardegna, cui hanno partecipato alcune centinaia di persone appartenenti ai movimenti della sinistra e indipendentisti.
Nei vari interventi è stato ribadito come, da parte del Governo Italiano, ci sia sempre la volontà e la tendenza a sostenere una politica di guerra e di aggressione nei confronti dei popoli oppressi considerando la partecipazione dell’Italia alla NATO, oltre alla mancanza di un impegno concreto per il riconoscimento dello Stato Palestinese.
Alcuni interventi hanno evidenziato come anche i porti Sardi siano un crocevia di navi che trasportano armi in Turchia e in paesi che maggiormente sono coinvolti in guerre contro altri popoli, e hanno fatto riferimento ai portuali di Genova e Livorno che hanno proclamato lo stato di agitazione quando nei loro porti si sono presentate navi con carichi di armi o che dovevano caricare materiale bellico; come in Sardegna, poi, ospitiamo oltre alle truppe di occupazione, anche la fabbrica di bombe RVM a Domusnovas.
Questa iniziative è in continuità con le manifestazioni di solidarietà con il popolo Palestinese che si sono svolte durante gli attacchi Israeliani ai campi profughi, e segue la quella di Teulada del 2 giugno scorso.
Intorno alle 20,00, il sit in si è spostato di fronte la Comando militare della Sardegna, sempre a Cagliari, in via Torino per sottolineare la complicità dell’esercito Italiano con gli eserciti in guerra, nelle cosiddette missioni di pace.
F.N.