“Restituiteci il Consorzio Industriale”. È la richiesta unanime, quasi un grido, scaturita dall’assemblea di venerdì, nell’aula consiliare di Macomer, che ha visto, congiunti, i Consigli Comunali di Macomer e di Borore, il Presidente di Confindustria della Sardegna Centrale Giovanni Bitti, i Segretari Provinciali di CISL e UIL, lavoratori del termovalorizzatore.
L’assemblea è nata dopo la delusione dell’ultimo incontro, per così dire, con l’assessore Regionale all’Industria Anita Pili, giunta a Macomer per portare una risposta, ma volata via subito altrove, dichiarando un altro impegno, e lasciando tutti con un palmo di naso. Morale della favola adesso le amministrazioni di Macomer e Borore minacciano azioni eclatanti, come l’occupazione della 131 e chiedono al Presidente Solinas di assumere in prima persona la soluzione della questione.
La vicenda va avanti da circa 13 anni, da quando cioè, nel 2008, il Consorzio Industriale di Macomer è stato commissariato per sanare la situazione debitoria. Destinato a durare poco tempo il commissario è stato rinnovato più volte. Ora le amministrazioni locali chiedono che il Consorzio venga affidato agli enti locali e gli venga restituita la funzione di promotore dell’industria. Oltretutto alcune questioni rendono urgente il passaggio di gestione. In primis la cessione di lotti di terreno, da parte del commissario, a multinazionali dell’energia fotovoltaica, tra le quali ci sarebbe anche qualche multinazionale cinese, anche se da qualche parte si dice che questo sarebbe un settore al quale legare un eventuale sviluppo. In secondo luogo spaventano i prezzi che vengono proposti per l’acquisto di lotti il cui prezzo viene ricavato dalla differenza con l’inizio dell’attività di chi la esercitava e i prezzi attuali, il cosidetto conguaglio .
Secondo quanto riferito nell’assemblea di sabato qualche imprenditore, che voleva insediarsi in zona, è fuggito a gambe levate dopo aver sentito i prezzi. In ultimo, ma non ultimo, il problema del termovalorizzatore e dei 29 operai che vi lavoravano.
Pare che l’impianto nuovo sia terminato, ma nessuno sa cosa succederà. La cosa preoccupante è che tra il Presidente della Tossilo spa, la società che lo gestiva, e il commissario del Consorzio non ci siano relazioni. I lavoratori stanno per terminare alcuni ammortizzatori sociali e non sanno cosa li aspetta. Oltretutto l’argomento termovalorizzatore richiederebbe una rivisitazione del piano dei rifiuti regionale, nonché una chiarificazione sul suo ruolo, argomento delicatissimo, che ha suscitato persino manifestazioni contro. Alla fine l’assemblea si è conclusa con l’intenzione di preparare una mozione da sottoporre al Presidente Solinas e chiedere il suo intervento diretto per dirimere la questione.
Pier Gavino Vacca